BRUNHILDE
di Fabio Volino
Introduzione
Terza Ultimate Edition dedicata ai Difensori con la presentazione degli episodi 11/13 e lo speciale Guerra dei Mondi (che si colloca tra il 12 e il 13). Protagonista principale è Brunhilde, la Valchiria. Buona lettura!
Capitolo Primo
AVVOLTOI DI TUTTO IL MONDO, UNITEVI!
Ecco uno dei tanti locali che movimentano la vita notturna dei cittadini
newyorchesi. Qui domina una musica soft, i cuori solitari sono il suo pubblico.
E' uno dei tanti, ma non per la Valchiria: qui era diretta Patricia Rosenberg, la
donna nel cui corpo è ospite, la sera in cui rimase gravemente ferita. Qui
qualcuno l' aspettava quella sera, qualcuno che forse può aiutare Val a
ricostruire il passato di questa donna di cui sa poco o nulla. Se quel qualcuno
stasera è presente.
Insieme a lei c'è Carol Danvers, alias Warbird. Brunhilde
sentiva il bisogno di una compagnia, non se la sentiva di andare da
sola.
"Entriamo?" chiede Carol. Val annuisce. Il locale all' interno appare
ben arredato, indubbiamente ha un suo fascino. Molti tavoli sono sparsi lungo
tutto il locale, uniti a formare un cerchio. Al centro di questo cerchio c'è un
piccolo palco dove una band sta suonando musica melodica. Canzoni strazianti,
non solo per i testi. Più in là vi è il bancone del bar, con il suo viavai di
cameriere pronte ad ogni momento a prendere le ordinazioni dei clienti. Ed è
proprio al bancone che Carol e Val si dirigono senza indugio, è il posto migliore
per ottenere informazioni. Una volta sedute, Carol prova una strana
sensazione: ormai è più di una settimana che non beve e non ha certo intenzione
di cedere adesso. Lo scontro con gli Esemplari e i colloqui con Dane Whitman
l' hanno aiutata a ricredere in sé e nelle sue capacità, come avrebbe dovuto fare
fin dall' inizio ed ora guarda al futuro con più serenità. Dane è un uomo
straordinario, se ne rende conto solo ora. Non cederà. Mai più.
"Desiderate?"
chiede una cameriera.
"Sì" risponde Val "Una informazione: mi hai mai visto
qui dentro?". La cameriera rimane interdetta da questa domanda decisamente
anomala, poi annuisce:"Sì, sei già venuta qualche volta".
"Bene, dimmi...".
"Ehi, non fate perdere tempo a Rose" dice un uomo imponente, facendosi avanti.
Sicuramente il barman. Carol vorrebbe ribattere al suo tono, ma un' altra persona
interviene in quel momento. Una donna che richiama l'attenzione di Val
toccandola sulla spalla.
"Sei tu, Patricia?" chiede la donna. Val annuisce
speranzosa, ma per tutta risposta le arriva uno schiaffo in volto.
"Ma dove
sei stata tutto questo tempo?" urla la donna, il cui tono irato intimorisce anche
l' imponente barman "Ti ho cercata dappertutto: a casa, al lavoro, dagli amici. Ma
nulla, dove eri finita?".
"Ho... ho avuto da fare" risponde Val quasi in tono
di scusa. Poi ne approfitta:"Quando ci siamo viste l' ultima volta?".
"Riagiti
il coltello nella piaga, vero?" ribatte la donna "Bene, visto che ci tieni tanto:
è stato più di un mese fa, quella sera sembravi più agitata del solito e ti
guardavi intorno come in attesa che qualcuno ti assalisse. Io ti chiesi cosa
c'era che non andava e tu, con un tono molto basso, mi rispondesti:'Veronica, ho
paura. Andrew Roth, Andrew Roth mi perseguita". Val non sa cosa ribattere.
"Ma
era tutta una finzione, vero?" continua Veronica "Volevi andartene, in cerca di
una nuova compagna. E' per questo che sei stata assente tutto questo tempo, non
è così?
E ci sei riuscita, alla fine!". Carol e Brunhilde si guardano in volto, non
avrebbero mai sospettato che... Val sta per fare una nuova domanda a Veronica,
ma lei si è ormai allontanata. Ma prima che esca lei si volta e dice sprezzante:"Vivete felici!".
Per qualche minuto le due donne rimangono come incredule di
fronte a ciò a cui hanno assistito, poi escono quasi furtivamente:"Non
immaginavo che..." inizia Val per poi bloccarsi.
"Non c'è nulla di male nell'
essere omosessuali" continua Carol "Questa donna era esattamente come le altre
persone".
"Ma ora sono io che sto usando il suo corpo, non so che... Ma tu
hai idea di chi possa essere Andrew Roth?".
"Purtroppo no" risponde Carol
"Comunque Patricia e quest' uomo devono essere di chiara origine ebrea, e la
cosa dovrebbe facilitare le nostre prossime indagini. Speriamo
che...".
"Dammi subito la borsa!". L' attacco da parte dello scippatore è
furtivo, ma ha scelto la vittima sbagliata. Carol afferra il suo coltello e lo
spezza come se fosse fatto di carta. Lo scippatore balbetta qualcosa, poi fugge
via.
"Mi fa piacere vederti di nuovo in piena forma" afferma Val.
"Già:
Warbird è tornata" conferma Carol.
Poi, senza che lei se ne accorga, Val
muta aspetto in volto, di nuovo qualcuno la controlla:"L' attacco di quegli
esseri noti come Esemplari mi ha indebolito molto" pensa l' essere che controlla
Val "Ma ora ho recuperato pienamente le mie forze e tra poco potrò attuare la
mia vendetta contro Strange e i Difensori. Povera Patricia, non credevo
riuscisse a resistere così a lungo alla mia pressione mentale, quella frase alla
sua amica è stata anche l' ultima che ha pronunciato spontaneamente. Poi ho
preso il controllo di lei in modo definitivo, fortunatamente la sua amica ha
capito male il mio nome. A quanto pare il destino è dalla mia parte e nulla
potrà fermarmi".
"Tutto bene, Val?" chiede Carol.
Brunhilde si riprende:"Tutto
a posto, nessun problema".
Base sotterranea dell' Impero Segreto. La mattina dopo.
In un' ampia stanza gli Avvoltoi evitano con maestria numerosi raffiche di
energia che vengono mandate loro contro. A quanto pare gli anni passati in
prigione non hanno indebolito la loro agilità ed i loro
muscoli.
"Esercitazione finita" dice qualcuno all'esterno "Venite fuori". Gli
Avvoltoi eseguono: sono Clifton Shallot, che tempo fa adottò questa identità*,
ed i Vulturiani. I loro soprannomi sono tutto un programma: Boss,
Zucchero,
* V. Uomo Ragno Classic 36
Manubrio. Sono tutti criminali falliti, a cui l' Impero Segreto ha
voluto donare per qualche strano motivo una seconda possibilità. All' esterno li
attende un membro dell' organizzazione: Numero Quattro.
"Devo complimentarmi
con voi per la vostra abilità" dice Quattro "Vi siete dimostrati degni della
nostra fiducia, ma ora vi voglio presentare i vostri compagni di squadra". Da
una porta escono l' Averla Assassina ed un altro losco figuro, anch' egli
vestito da Avvoltoio.
"Ma io riconosco quella persona!" esclama Boss, uno dei
Vulturiani "E' Blackie Drago, anche lui è stato un Avvoltoio!*".
* V. Marvel Special 21
"Esatto" conferma Quattro "Mr. Drago ha accettato di unirsi a noi,
considerato che ha una bambina molto carina. Non è vero?". Drago annuisce, senza
fiatare.
"Pare manchi solo Adrian Toomes in questa combriccola. E poi cosa
c'entra l' Averla?" chiede Boss.
"Toomes se la passa molto male in questi
giorni*, ma in ogni caso non ci interessa: troppo inaffidabile ed anziano
* E' in coma dopo gli eventi di Spider-Man Forever
ormai" "Inoltre" pensa Quattro "é meno controllabile e gestibile di
voi". "Quanto all' Averla" continua "A noi interessa per la sua capacità di
volare, come voi. Vi abbiamo fornito nuove versioni dei vostri costumi, che
potenziano di gran lunga la vostra forza e resistenza e vi consentono di essere più agili nei
movimenti. Il Dr. Malus è davvero un genio, bisogna ammetterlo, del resto fu lui
a potenziare la Mosca Umana tempo fa. Magari riuscirà un giorno a renderla
nuovamente un avvoltoio umano, Mr. Shallot".
"Ma cosa volete esattamente da
noi?" chiede Shallot.
"Avete mai sentito parlare della Oracle Inc.?" chiede
Quattro con tono malizioso.
Abitazione del Dr. Strange.
"Come sono nati i Difensori?" chiede Ringer, ultimo acquisto di questo
non-gruppo.
"Nessuno te lo ha ancora raccontato?" gli chiede Strange, che poi
si abbandona ai ricordi:"Nacquero quasi per caso, lo ricordo ancora bene. Come
fosse ieri: un mio nemico, Yandroth, era riuscito a concepire una macchina
chiamata Omegatron. Una macchina che, alla sua morte, si sarebbe attivata e
avrebbe fatto esplodere tutte le riserve nucleari del pianeta. Intuii subito che
da solo non avrei potuto farcela e così chiesi l' aiuto di due persone, Hulk e
Namor. Fu grazie al loro determinante apporto che riuscimmo a sventare quella
tremenda minaccia. In seguito altre circostanze ci fecero nuovamente riunire e a
noi tre si aggiunsero altre persone. Sentivamo di essere diversi da tutti gli
altri gruppi, proprio perchè non lo eravamo in senso stretto, ma nonostante
questo per molti anni sono esistiti i Difensori".
"La ringrazio per la
risposta, dottore. Posso chiederle anche... dove si trova Clea?".
"Se ne è
andata, è tornata a governare il suo regno" risponde malinconicamente
Strange.
"Oh" si limita a dire Ringer, che vorrebbe in realtà dire molto di
più, poi aggiunge:"Vedo che vuole stare un po' da solo e la capisco. Me ne vado
subito". E Anthony Davis esce dalla stanza.
"Chi sei, Ringer?" pensa Strange
"Mi duole pensare questo, ma possiamo fidarci totalmente di te? Ho fatto alcune
indagini su di te: non eri certo uno dei criminali più temuti della piazza,
mentre ora dimostri un coraggio senza pari. Tu sei stato sotto il giogo di
Darklady: chi ci assicura che tu ti sia davvero affrancato da lei? Che non stia
coltivando una serpe in seno?". Pensieri oscuri e tristi, come oscuro e triste è
in questo momento l' animo di Strange.
Lui, il grande mago supremo della
Terra, capace di riportare in vita i morti, ma incapace di avere una relazione
stabile. Non è la prima volta che si separa da Clea, ma questa separazione è
stata la più dolorosa. Poteva seguirla, poteva vivere una vita felice insieme a
lei. Perché ha rifiutato? Per questo compito che si è assunto di proteggere la
Terra? Vuole davvero continuare ad essere il Mago Supremo o ormai sente questo
ruolo come un fardello troppo pesante? Eppure, chi potrebbe sostituirlo, chi può
essere alla sua altezza? Rintrah è scomparso da diverso tempo, Topaz e Jennifer
Kale sono irraggiungibili...
Strange china la testa sconsolato ed inizia la
sua meditazione.
Base dell' Impero Segreto.
"L' Oracle?" si chiede Drago "Non è forse quella società che si occupa di
questioni ambientali?".
"Precisamente" conferma Numero Quattro "E sono
proprio queste questioni che intralciano i nostri piani. Dunque è meglio
appianarli finchè si è in tempo".
"E cosa dovremmo fare?" domanda l' Averla
"Radere al suolo l' edificio che ospita la società?".
"Non pretendiamo
tanto" risponde Quattro "Dovrete solo creare il maggior trambusto possibile,
danneggiare il più possibile l' edificio, uccidete anche qualcuno se lo
desiderate. Rimanete lì per circa dieci, quindici minuti. Poi ritiratevi:
penseremo noi a ricondurvi qui".
"Non capisco il perchè".
"E non dovete
capirlo, infatti!" ribatte stizzito Quattro "Se la cosa non vi va, potete sempre
rinunciare alla sontuosa paga che vi offriamo e ai vostri nuovi costumi. Vi
conduco verso l' uscita...".
"No, aspetti" ribatte Boss "L' Averla è
decisamente troppo curiosa, ma sono sicuro che si unirà a noi. Non è vero?". Lo
sguardo deciso di Boss fa annuire precipitosamente Simon Maddicks. "Allora siamo
pronti a partire" conferma Boss "Quando?".
"Anche subito" dice Quattro "Ma
prima devo presentarvi un altro vostro compagno di squadra. Fatelo pure entrare"
esclama, rivolgendosi ai due Whiplash e al Costrittore, che hanno assistito a
tutto il discorso senza battere ciglio. Poco dopo i due ritornano con al
collare... Griffin! E' mutato dall' ultima volta: il suo volto,
precedentemente inumano, pare essere ritornato a fattezze umane e la coda non è
più appuntita. Ma la sua furia selvaggia pare immutata*.
* Griffin è stato rapito dall' Impero nel nr. 6
"E
questo chi sarebbe?" chiede Manubrio spaventato.
"Qualcuno che sarà molto
utile nel corso della vostra missione" risponde Quattro "Non fatevi intimorire
dal suo aspetto: Griffin è pronto a rispondere ai vostri comandi, l' abbiamo
sottoposto ad alcune... cure incisive ed ora è più docile di quando l' abbiamo
ritrovato. Ma è pronto ad affrontare chiunque e distruggere qualunque cosa,
basta che voi glielo ordiniate".
"Sarà, ma rimango dubbioso" continua
Manubrio.
"Quando lo vedrà in azione si ricrederà" conclude Quattro "Ed ora
preparatevi: la missione comincia. Per la gloria del nostro Numero Uno!".
Oracle Inc.
"Dane!" esclama Jim Hammond, un tempo noto come la Torcia Umana originale
"Sono felice di rivederti".
"Anch'io, Jim" risponde Dane "La proposta di
lavoro che mi hai fatto è allettante e sarei venuto prima se avessi potuto. Ma
alcune difficoltà mi hanno bloccato".
"Nessun problema, basta che ora tu sia
pronto. Andiamo a parlarne". Ma lo sguardo di Dane sembra perso.
"Cosa c'è?"
chiede Jim.
"Osservavo quell' edificio in lontananza, la Richmond
Enterprises" risponde Dane "Non sono molto esperto di questioni economiche, ma
pare che inizi a farsi un nome, vero?".
"Già" risponde Jim "Davvero
incredibile come quella società in poche settimane sia riuscita ad emergere.
Secondo molti il merito si deve alla consulente finanziaria di Kyle
Richmond".
"Già, Kyle Richmond" pensa Dane "Ha detto che ormai il tempo in
cui era supereroe è passato ed ha abbandonato i Difensori. Ma si può davvero
farlo? Essere supereroe è una parte di te stesso, un alter ego che ti porti
dietro tutta la vita. Si può davvero ignorare ciò? Si può davvero ignorare la
propria natura? Io... ne sarei capace?".
A qualche chilometro da lì. In lunghezza ed in altezza.
A New York vedere gente volare non è più una novità: ogni giorno i cittadini,
se alzano lo sguardo al cielo, hanno la possibilità di veder volteggiare
svariati supereroi. Non è raro, anche in una città grande come questa e quasi
nessuno ci fa più caso. Ma quando gli esseri volanti sono sette, i commenti sono
inevitabili:"Guardate là in alto!" ; "Sono forse i Vendicatori?" ; "No, deve
essere quel nuovo gruppo di WorldWatch. Bah, da cosa ci devono guardare? L' ONU
dovrebbe pensare alla fame nel mondo, piuttosto che creare un suo team!".
Ma
i destinatari di questi commenti non ci fanno caso, né hanno motivo di sentirli.
Tutti, in un modo o nell' altro, si sentono eccitati, alcuni perchè ritornano al
crimine dopo lungo tempo: credevano di essersi lasciati il male dietro le
spalle, sotterrato dopo anni di duro carcere, ma esso fa parte della loro
natura, è dentro loro. L' Impero ha riattivato questa loro indole e loro
inconsciamente gliene sono grati.
"Credo sarebbe giusto trovarci un nome di
battaglia, no?" propone Boss "Tutti i gruppi criminali lo fanno".
"E quale
vorresti adottare?" chiede l' Averla.
"Avevo pensato inizialmente a 'gli
Avvoltoi', ma alcuni di noi non lo sono. Dunque che ne dite della Squadra
Volante?".
"Dico che hai letto troppi gialli dozzinali in carcere" ribatte
Clifton Shallot.
"Il tuo tono stizzito fa capire il tuo gradimento" ironizza
Boss "Ecco, vedo il nostro obiettivo: mi raccomando, Averla, con le tue raffiche
distruggi il grattacielo più che puoi, noi devasteremo gli interni dell'
edificio. Come va con Griffin, Drago?".
"Pare si sia affezionato a me" fa
notare Drago quasi divertito "E' pronto ad agire".
"Allora, Squadra Volante,
andiamo!".
"E-LE-VA-TION!" urla Zucchero. Il carcere ha fatto molto male a
queste persone.
Base dell' Impero Segreto
Numero Quattro ha riferito a Numero Due dell' inizio della missione. Costui
annuisce e poi attraversa numerosi corridoi. Sorpassa una porta grazie ad un
codice conosciuto solo da lui e dal dottor Malus ed entra in una ampia stanza,
al cui interno vi è un solo, immenso computer. Ed ovviamente vi è anche Numero
Uno, la loro guida. Numero Due l' ha visto numerose volte, ma ogni volta prova
paura nel guardarlo. Ha un che di spettrale e minaccioso.
"Sono partiti?"
chiede Uno con voce profonda. Due annuisce.
"Bene" continua Uno "Spero
riescano a portare a termine il compito loro assegnato. Ma so che daranno l'
anima. Sai, Due, qualcuno mi definirebbe pazzo ad usare criminali come loro.
Falliti, ma nella maggior parte dei casi sono persone che hanno sottratto a
qualcun altro la loro identità criminale. Hanno cercato ansiosamente un' altra
identità perchè fondamentalmente non ne hanno una loro. Non hanno personalità,
sono dunque facilmente manipolabili. Ma io li capisco e li compatisco".
"Le
tue parole sono sempre sagge, Numero Uno" dice Due.
"Parlami ora dei compiti
che ti ho assegnato: avete ritrovato il raggio fondente di Melter? Siete
riusciti a riattivare il cavo di synthecon? E quel regalo della
Genetech?".
"Devo purtroppo deluderti" risponde Due "Lightmaster è ancora
inattivo e non abbiamo ancora ottemperato alle altre questioni. Però abbiamo
trovato un candidato per indossare il costume del Porcospino!".
"A volte mi
sorprendi, Due!" dice Uno "Sia in positivo che in negativo. Vedi di trovare subito altri componenti per la Guardia Imperiale. Ne abbiamo
finora quattro, ma sono troppo pochi. Stai inoltre molto attento agli altri membri del Concilio. Ho il netto
sospetto che Numero Cinque abbia tentato di ottenere una vendetta personale
contro un suo nemico. La vendetta è aliena ai nostri scopi, faglielo ben capire. Possiamo
anche fare a meno dei suoi soldi"*.
* Hammer ha tentato di uccidere Mach-1 su Vendicatori 7/8
"Provvederò al più presto, Numero Uno" dice Due, uscendo dalla stanza. Numero Uno: malefico, tenebroso come pochi.
Oracle Inc.
"Quello che ti proponiamo è un lavoro di consulenza scientifica" spiega
Hammond "E ti diamo molta libertà d' azione: potrai compiere gli studi e gli
esperimenti a casa tua, se lo ritieni utile e necessario. Ma avrai a
disposizione tutti i mezzi dell' azienda".
Dane valuta attentamente la
proposta: è decisamente allettante. Forse impegnerà gran parte del suo tempo,
forse anche lui un giorno potrebbe seguire la strada già intrapresa da Kyle
Richmond. Ma non può rifiutare:"Accet...". Ma in quel momento qualcosa scuote l'
edificio, come un piccolo terremoto. E' come se le pareti volessero stringersi
contro di loro. Da qualche parte, per insondabili motivi, scatta un allarme
antincendio e le urla dei dipendenti della Oracle sono il suo coro.
"Cosa sta
accadendo?" chiede Jim. Dane, quasi barcollando, si affaccia e vede uno
spettacolo decisamente insolito: sette persone che volano attorno all' edificio,
colpendolo in vari punti.
"Ma quello..." pensa Dane "E' l' Averla Assassina.
Riconosco anche Griffin. Ma gli altri chi sono? E cosa vogliono?". Shallot nota
l' eroe e gli lancia contro qualcosa, ma Dane la scansa agilmente. Sono dardi, di
certo non dagli effetti benefici.
"Avalon!" esclama e diventa il Cavaliere
Nero "Jim, porta in salvo i dipendenti dell' azienda, mentre io penso a
sistemare quei criminali". Poi si piazza sul parapetto: Strider è lì ad
aspettarlo. Il Cavaliere Nero balza in sella e si avventa contro Boss, che è
quello a lui più vicino.
"Inevitabile che incontrassimo resistenza" esclama
il Vulturiano e, prima che Cavaliere lo colpisca, riesce agilmente ad evitarlo.
Subito si gira e colpisce violentemente una zampa di Strider. Il destriero del
Cavaliere nitrisce di dolore e deve compiere un brusco atterraggio. Dane non
riesce a tenere saldamente la presa e scivola dalla sella. La caduta gli procura
una minuscola frattura alla caviglia.
"Si mette male, purtroppo" pensa Dane
"Da solo non riesco a tener loro testa. Mi serve... Dr. Strange, aiuto, mi serve
l' aiuto dei Difensori!". Spera che Strange recepisca il messaggio, lui ha
stabilito un collegamento telepatico con ognuno dei suoi compagni di squadra.
Solo con Ringer non vi è riuscito. Dane ritorna in sé giusto in tempo per
evitare, grazie alla sua gamba sana, una artigliata di Griffin.
"Colpiscilo,
Griffin, ed uccidilo!" urla Blackie Drago. Colui che un tempo era Johnny Horton
si sta per avventare, poi qualcosa lo blocca. Guarda verso l' edificio, gli
ricorda qualcosa. Memorie di un tempo perduto, ricordi dimenticati. Che ora
riaffiorano prepotentemente.
"Ci penso io!" esclama Shallot, ma mentre la sua
ala artigliata sta per calare sul Cavaliere qualcosa lo ferma, una forza
incontenibile a cui non riesce a sottrarsi.
"Chi mi sta facendo questo?" urla
Shallot. La risposta è davanti a lui: Strange e Ringer sono venuti a dare una
mano a Dane. I benefici del teletrasporto.
"Lascialo subito andare!" urla
Drago "Griffin, provvedi tu!". Il mostro un tempo uomo si sbarazza dei ricordi e
si avventa su Strange.
"Scudi di Seraphim!" urla il mago supremo. Ma anche
stavolta, come nel caso di Carnivore, la potenza e la rabbia di Griffin,
rischiano di infrangerli. Decisamente Strange non è più quello di una volta, ma
con decisione e fatica tiene a bada Griffin. Ringer pare indeciso sul da
farsi.
"Qui ci penso io, Ringer!" gli dice Strange "Tu va ad aiutare il
Cavaliere". Anthony Davis esegue. "E dimostrati degno della mia fiducia" pensa
dentro di sé Strange.
All' interno della Oracle.
Jim Hammond, con pazienza e abilità, è riuscito ad incolonnare tutti i
dipendenti del suo piano e a far attuare loro lo schema di fuga previsto nel
piano antincendio. Per fortuna sbucheranno per una via secondaria, dove non
dovrebbero incontrare problemi. Jim, dopo aver controllato che nessuno sia
rimasto su questo piano, si appresta anche lui ad uscire quando una finestra
davanti a lui va in frantumi.
Davanti a lui un Vulturiano, Manubrio, dagli
occhi spiritati:"Bene" esclama "Hanno detto che potevo uccidere qualcuno, se
volevo. E tu sei perfetto!".
Fuori da lì.
Cinque contro due. Decisamente uno scontro impari. Eppure Ringer tiene testa
alla Squadra Volante, anche se finora non è riuscito a colpire nessuno di loro.
Decisamente agili. Improvvisamente i cinque componenti della Squadra formano un
cerchio attorno ai due eroi. Ringer non può prevedere da dove proverrà l'
attacco, Cavaliere è zoppicante, Strange non può aiutarli. Ma anche la Squadra
non ha previsto una cosa: un doppio intervento dall' alto.
Warbird e Val
calano su Boss e Drago, intontendoli. Si sono contenute ed hanno forse
sbagliato.
"Io posso badare agli altri, tu pensa all' Averla" propone
Warbird. Val acconsente e si para davanti a Simon Maddicks. Ma qualcosa o
qualcuno si agita all' interno della Valchiria. Ed è pronto ad emergere:"E'
giunto il momento" pensa.
"Non credere che mi farò cogliere impreparato" dice
il criminale. "Devo saper cogliere il momento giusto" pensa Maddicks "e
colpirla".
Val, piena di furia, si avventa con la sua spada, ma manca il suo
bersaglio. "Ora!" pensa colui che controlla la Valchiria.
"Ora!" urla l'
Averla e dai suoi bracciali fuoriesce una potente scarica. Ma Val, o chi per
essa, velocissima, la evita. Poi si volta verso l' Averla. Il suo volto è
cambiato: sembra spiritato, gli occhi sono assetati di sangue, la sua bocca
forma un sorriso maligno e sensuale allo stesso tempo. Non è più lei.
"Sei
stato decisamente sfortunato ad incontrarmi" dice colei che un tempo era la
Valchiria. L' Averla trema di paura.
Capitolo Secondo
GLI AVVOLTOI, TUTTI SU DI NOI
Base sotterranea dell' Impero Segreto.
New York è una città forse troppo paranoica, anche se i numerosi crimini che
ogni giorno macchiano le sue strade giustifica questo atteggiamento. E' comunque
a causa di ciò che gran parte delle zone più importanti di questa metropoli sono
sorvegliate notte e giorno da testimoni muti, delle telecamere di
sicurezza.
Numero Uno ha approfittato di questa paranoia e, dopo essere
riuscito a prendere il controllo di alcune telecamere piazzate vicino alla
Oracle Inc., può ora godersi lo spettacolo di una violenta battaglia tra i suoi
lacchè ed alcuni dei cosiddetti supereroi. I suoi sforzi sono tesi anche ad un
altro obiettivo, il suo scopo principale. Ma qualcosa turba Numero Uno, qualcosa
che non si aspettava davvero di vedere.
In quel momento Numero Due entra
nella stanza. Uno lo aggredisce subito:"Dov' è Ringer?".
Due quasi esita a
parlare:"E'... E' qui nella nostra base, l' ho incrociato poco fa".
Dopo
tanto tempo Uno è di nuovo preda dell' incertezza:"Ma chi è quello, allora?"
pensa "E perchè si trova a fianco degli eroi? Cosa vuol dire?". Domande a cui
Uno non può rispondere e questo gli dà rabbia. Le sue elucubrazioni vengono
infine interrotte da Due:"Come procede la battaglia?".
Se Uno avesse in
questo momento un volto umano sorriderebbe:"Hanno incontrato resistenza, come
era logico aspettarsi. Ma la cosa non va che a mio favore: in questo momento l'
edificio è ormai del tutto sgombro e posso agire indisturbato, senza che
qualcuno si accorga della mia invisibile 'presenza'. Crea il caos e avrai il
mondo ai tuoi piedi, non sei d' accordo?".
Due annuisce e sta per andarsene,
ma Uno lo richiama:"Non mi hai ancora parlato di quella riunione che hai avuto
con altri rappresentanti delle organizzazioni criminali*. Come l'hai trovata?".
* V. USAgent 2
"Ho agito come tu mi avevi ordinato: ho fatto finta di stare al loro gioco,
di far loro credere che i nostri obiettivi fossero comuni. I loro scopi, come tu
avevi previsto, non ci possono interessare".
"Inevitabile che sia così"
ribatte Uno "Queste organizzazioni criminali perseguono giusti obiettivi, ma
tramite mezzi ormai morti e sepolti. Si espongono troppo ed è inevitabile una
loro sconfitta. La segretezza è il nostro asso nella manica: più siamo
invisibili per il mondo, più riusciremo a dominarlo. Speravo che almeno uno di
loro fosse in sintonia con le mie idee, ma a quanto pare non è così. A questo
punto andremo per la nostra strada, senza l' assistenza di nessuno. Peggio per
loro, gli ho fornito una opportunità, ma non l' hanno voluta sfruttare. Sai, Due,
il giorno in cui riavrò nuovamente un corpo per potermi muovere sarà un grande
giorno per noi: sarò finalmente al 100% della mia forza. E potrò conquistare il
potere assoluto". Due non può far altro che annuire.
"Ed ora rimani qui con
me" conclude Uno "E assisti alla mia gloria". Ma il suo pensiero va ancora a
quel Ringer che si trova davanti.
Oracle Inc.
Una delle tante società disseminate per tutta la città di New York. Come ogni
azienda ha avuto i suoi momenti alti e i suoi momenti bassi. Ma mai era stata
sottoposta ad un tale assedio. E nessuno riesce a capire il perchè, nemmeno i
suoi assalitori a dire il vero.
Griffin, rapito e traviato dall' Impero
Segreto, si para davanti al Dr. Strange. Per il mago supremo un tempo non ci
sarebbe stato alcun problema a vincere un avversario così 'terreno', ma da
qualche tempo la malattia che tanti anni fa gli impedì di professare le sue
abilità di chirurgo ora sembra volergli impedire anche la sua nuova missione di
salvezza. Griffin ruggisce davanti a Strange e tenta di colpirlo, ma gli scudi
di protezione proteggono il buon dottore, che però non riesce a
contrattaccare.
"Conosco quest' essere" pensa Strange "E colui che me ne ha
parlato è l' unico che può ammansirlo. Sento che dentro di lui si agitano strani
sentimenti, come se fosse ritornato a casa. Devo approfittare di questa
situazione". Con un pensiero Strange contatta telepaticamente una persona,
sperando che sia nelle vicinanze. Come in risposta, a svariati chilometri da lì,
l' acqua del molo di New York si agita e sembra quasi respirare.
La
Valchiria, invece, pare non avere difficoltà, anche se non per merito suo: dopo
svariato tempo colui che controllava la sua mente ha preso finalmente il suo
controllo. Solo qualche minuto prima Val, ancora ignara del suo destino, stava
lavorando nel negozio in cui lavorava Patricia. Poi una chiamata improvvisa di
Strange. E ciò che ne è conseguito. Chi la controlla è la stessa persona che
molto tempo prima aveva preso il controllo di Patricia Rosenberg e ne aveva
annullato la coscienza. Quella stessa persona che aveva cercato una buona
occasione per poter entrare nel suo corpo e quasi non riusciva a credere ai suoi
occhi quando tale occasione si è presentata*.
* Vale a dire in Difensori 4
"Stupendo!" esclama Val, o meglio, colei che un tempo era Val "Ora che sono
totalmente padrone di questo corpo posso sentire tutte le sue energie: vi è una
forza straordinaria, costei è davvero una guerriera valorosa. La mia vendetta si
potrà compiere!".
"Di cosa stai vaneggiando?" chiede l' Averla con fare
temerario. Si pente subito di avere posto il quesito, quegli occhi iniettati di
rosso lo fanno tremare fin nelle pieghe più profonde del suo animo.
"Ho
proprio bisogno di provare le capacità di questo corpo e tu vai più che bene!"
urla Val, scagliandosi contro l' Averla. Il criminale, rapido e agile, scaglia
una raffica dai suoi bracciali, ma manca il bersaglio. E non per suo demerito,
ma perchè l' agilità della Valchiria è qualcosa di sorprendente. Ma l' Averla
non ha tempo di stupirsi: un violento pugno lo coglie alla mascella, facendolo
immediatamente sanguinare. Non c'è tempo per provare dolore, per urlare: altri
colpi lo colgono lungo tutto il suo corpo, sembra che la Valchiria abbia mille
braccia. Ben presto l' Averla si piega per terra, invocando pietà, ma la
Valchiria non lo sta a sentire: lo colpisce ancora e lo manda al tappeto. Guarda
il corpo esanime di Simon Maddicks e ride davanti a lui. I compagni di Val si
bloccano per un attimo di fronte a questa risata: ha decisamente poco di
umano.
"Patetico essere!" grida Brunhilde "Era questo il massimo che potevi
fare? Per la tua codardia verrai punito!". Val estrae la sua spada, Dragonfang,
e la punta verso il cuore dell' Averla. Dentro di sé si immagina già di estrarre
il cuore del suo avversario. Sta per calarla quando qualcosa blocca il suo
gesto: si contorce, urla di dolore, è in conflitto con sé stessa.
"Aarghhh"
si dimena "Sei ancora dentro di me, dannata asgardiana! Lasciami, è inutile che
tenti di combattermi dall' interno!". Ma i violenti spasmi continuano, tra urla
atroci. Val si allontana dal luogo della battaglia, ad una velocità
fulminea.
"Cosa ti succede, Valchiria?" chiede Carol, che sta per andarle
incontro. Ma in quel momento Clifton Shallot e Zucchero si parano davanti a lei.
"Non avere così fretta, bella" dice Shallot. Warbird li affronta.
All' interno della Oracle.
Manubrio, un vulturiano, è di fronte a Jim Hammond, un tempo noto come la
Torcia Umana originale. Il criminale non ha decisamente buone intenzioni, anche
se a suo sfavore vi sono i corridoi dell' edificio, troppo stretti per un uomo
con le ali.
"Posso uccidere chiunque voglia e tu sei perfetto!" grida
Manubrio.
"Non contarci troppo, ragazzo" dice Jim "Hai scelto la persona
sbagliata".
Ma Manubrio ha finito di parlare e si lancia verso Hammond. Jim,
con una agilità fulminea, si tuffa in basso e passa sotto le ali appuntite del
vulturiano.
"Niente male per un nonnetto" esclama Manubrio, ma Hammond non ha
intenzione di starlo a sentire. Sta già correndo lungo il corridoio. Manubrio
non perde tempo e lo insegue:"E' inutile che fuggi!" urla, ma poi le sue ali
cozzano lungo una parete, provocando una lunga crepa ma rimanendo anche
scalfite.
"Dannazione!" urla Manubrio, vedendo Hammond svoltare a sinistra
del corridoio. "Vorrà dire che farò a meno delle mie ali, tanto sono molto più
forte di te!". Il vulturiano si lancia lungo in corridoio, ma come arriva al
bivio una violenta fiammata sbarra la sua strada. Manubrio rimane leggermente
bruciacchiato e poco dopo subisce un violento colpo al volto, che lo
tramortisce. Per un breve attimo Manubrio riapre gli occhi e vede Jim Hammond
che tiene in mano un estintore. Ecco cosa lo aveva colpito. Ma la fiamma da dove
proveniva?
"Sarò anche più vecchio e forse meno forte" esclama Jim "Ma di
certo più intelligente di te". Aziona poi l' estintore e la schiuma cala sul
volto e sul corpo di Manubrio. Lo ricopre fino a farlo svenire.
All' esterno.
"E' meglio che vi spostiate, lo dico per il vostro bene" afferma
Carol.
"Credo non seguiremo il tuo consiglio" ribatte Shallot "Spiacente".
Poi, improvvisamente, Carol parte. Così veloce che solo all' ultimo i due
criminali si accorgono di lei. Ma ormai è troppo tardi: Warbird afferra le loro
teste e le fa sbattere l' una contro le altra. L' impatto frantuma il loro
casco, ma non li tramortisce.
"Ne volete ancora?" chiede Carol, con tono
ironico. Tenendoli ancora tra le sue mani, li scaglia verso il terreno, in modo
violento. Per fortuna la corazza dei due criminali è resistente e li protegge
dall' urto. Ma non impedisce che l' oscurità cali su di loro.
"Qui si sta
mettendo male" afferma Drago "Propongo di andarcene finchè siamo in tempo.
Abbiamo creato anche troppo caos, come ci avevano ordinato".
"Concordo" dice
Boss "E per non farci inseguire... Averla!". Simon Maddicks si è ripreso, seppur
ancora pieno di lividi per lo scontro avuto con la Valchiria. Ciò però non gli
impedisce di fare quello che Boss gli chiede: una sua raffica colpisce in modo
preciso il muro di un edificio confinante ed i calcinacci volano rapidi verso la
folla assiepata sotto. Poi i tre fuggono, l' Averla sorretta da Boss.
"Codardi!" grida Ringer contro di loro. La folla è troppo lontana e Anthony
Davis non riuscirà a distruggere in tempo tutti i frammenti. E poi... accade. E'
come se una protezione invisibile fosse sopra la folla, una protezione che
blocca la discesa dei calcinacci. Dapprima la gente pare incredula di fronte a
ciò che vede, poi riacquista il lume della ragione e si scansa. Una volta che l'
ultimo passante si è allontanato, i resti dell' edificio crollano finalmente al
suolo.
"Sono stato io" pensa incredulo Ringer "Ho creato io quello scudo. Ma
come... Ma certo: Darklady aveva detto che avrei acquisito nuovi poteri. E' per
questo, dunque? E' stata ancora la rabbia a far manifestare questa mia nuova
capacità, forse solo essa è il motore che manifesta a pieno i miei
poteri?".
Warbird ha aiutato anch' essa la folla. Una volta in salvo ha
provato ad inseguire i membri della Squadra Volante, ma anche loro non scherzano
in quanto a velocità. Per quanto li cerchi, non riesce a trovarli.
"Dottor
Strange" esclama il Cavaliere Nero, vedendolo ancora lottare con Griffin "Vengo
ad aiutarla!".
"No, Cavaliere" ribatte Strange "Ho già tutto l' aiuto che mi
serve".
Dane alza il suo sguardo e davanti a lui si para come l' immagine di
un angelo. Poi la visione assume contorni più sfumati e davanti a lui c'è Namor,
Sub-Mariner. E' stato contattato poco fa dal dottor Strange ed era rimasto
incredulo davanti alle sue parole. Ma ora può verificare coi suoi
occhi.
"Griffin... Sei davvero tu?" esclama il reggente di
Atlantide.
Colui che un tempo era Johnny Horton cessa improvvisamente le
ostilità e volge lo sguardo verso il nuovo arrivato. E' un altro suo nemico? No,
costui ha qualcosa di diverso... di familiare. Griffin lo conosce, è uno di quei
volti confusi che a volte fanno capolino nella sua mente. Si avvicina quasi
timoroso, fino ad arrivare a poco più di un metro da Namor. Lui lo guarda in
modo comprensivo, poi tende la sua mano. Griffin la annusa: conosce questo
odore, è quello di un amico. E i tratti del suo volto si distendono. E' tornato
a casa.
"Non c'è più pericolo, non avete più nulla da temere" dice poi Namor.
Base dell' Impero Segreto. Meno di un' ora dopo.
I tre superstiti della Squadra Volante aspettano il verdetto. Ognuno ha un
motivo per temerlo: Drago perchè possono fare del male a sua figlia, Boss
perchè, per il suo rientro nel mondo criminale, sperava di fare meglio, l'Averla
perchè ultimamente non ha subito che batoste e questa sconfitta può essere il
colpo di grazia definitivo alla sua carriera criminale.
Improvvisamente da
una porta laterale entra Numero Quattro, il suo volto è coperto da un cappuccio
e non può essere scrutato. Per i tre è motivo ulteriore di timore. Ma Quattro
fuga subito i loro dubbi:"Mi congratulo con voi, avete adempiuto all' incarico
che vi avevamo affidato. Vi siete dimostrati degni della nostra fiducia".
Per i tre criminali è un sollievo apprendere ciò.
"L' unica macchia è il
fatto che non siate tornati tutti alla base. Ma questo ci ha permesso di capire
chi tra voi meritava davvero di far parte della nostra
organizzazione".
"Lascerete stare mia figlia?" chiede Drago.
"Certamente.
Ma lei, Mr. Drago, ci vuole davvero abbandonare? Ci pensi bene. Pensi a ciò che
potrebbe lasciarsi alle spalle. E a ciò che la aspetta: una vita monotona, fatta
di stenti e privazioni. Vuole davvero condurre questa vita?".
La risposta è
scontata, ma l' avvoltoio vuole saperne di più:"Mi proponete dunque di rimanere
all' interno della vostra organizzazione?".
"Esatto: riceverà adeguata
copertura ed un giusto compenso. In cambio dovrà in futuro adempiere ad altre
missioni simili a quella di oggi. Se la sente?".
In certe persone il male è
troppo forte per potersene liberare. Drago è una di queste:"Sì, me la sento".
Con questa frase, oggi più che mai, si sente vivo.
Numero Quattro con lo
sguardo rivolge la stessa domanda a Boss e all' Averla. Loro non perdono tempo
ad annuire. La Squadra Volante è definitivamente nata.
In un' altra stanza di
questo immenso complesso, un altro colloquio ha luogo. E' Numero Due che sta
parlando ad un' altra persona, un uomo con uno strano costume appuntito.
"Il
tuo nome in codice è Aculeo, vero?" chiede Numero Due. Il criminale
annuisce.
"Abbiamo fatto delle indagini su di te, hai avuto i tuoi brevi
momenti di gloria in passato*, ma poi sei scomparso".
* Ad esempio su Capitan America e i Vendicatori 72/73
"Sì, ho avuto i miei momenti difficili, però...".
Ma Due lo zittisce con
un gesto della mano:"Ti chiediamo se sei disposto a rientrare nel mondo
criminale in grande stile".
"Come?".
"La nostra organizzazione può
fornirti una nuova attrezzatura e identità" dice Due "E la cosa potrebbe
renderti molto. Del resto non è ciò che desideri?". Aculeo non può fare a meno
di essere d' accordo.
"Non ti pentirai della tua scelta" continua Due "L'
identità che abbiamo scelto per te è quella del nuovo Porcospino".
"Ne ho
sentito parlare".
"L' inventore del costume originale era davvero un genio.
Lo abbiamo modificato, per renderlo più pratico e confortevole da usare. Al suo
interno vi sono numerosi congegni, numerosi attrezzi e armi. Velenose, per lo
più. Devi solo imparare ad usarle, entrare in sintonia col costume".
Dopo
pochi minuti colui che un tempo era Aculeo ritorna, nell' identità del secondo
Porcospino. Il costume è più agevole di quello di Alexander Gentry: più
longilineo, flessibile e resistente, che si adatta perfettamente al corpo. Ma
ugualmente temibile e mortale.
"Benvenuto tra noi, Porcospino" lo accoglie
Due.
"Non saprei dove sarei ora, senza voi" ringrazia Aculeo.
"Già" pensa
Due, anche se non capisce perchè uno agisca così. Ma i suoi ordini non si
discutono: in lui vi è come un impulso che lo porta ad ammirare i falliti e le
persone che rubano le identità criminali altrui. Chissà perchè.
"Perché mai
Uno aiuta tali falliti? Perché sembra quasi avere a cuore le loro sorti?".
Oracle Inc.
Consegnati i tre membri della Squadra Volante alla giustizia, gli eroi
rimuginano sugli ultimi eventi.
"Come va la ferita, Dane?" chiede
Carol.
"E' tutto a posto" risponde il Cavaliere Nero "Fortunatamente non era
grave e guarirò in poco tempo".
"Cosa è successo a Brunhilde, piuttosto?"
chiede Ringer "Sembrava non essere in lei".
"E' vero" conferma Carol
"Sembrava proprio... un' altra persona. So che in passato ha agito spinta dalla
sua rabbia guerriera. Ma oggi sembrava che qualcos' altro muovesse le sue
azioni".
"Come faremo a ritrovarla?" chiede Namor, per cui Val un tempo provò
una breve infatuazione.
"Ritengo che la cosa migliore sia tornare al mio
Sancta Sanctorum" risponde Strange "Forse Val si è recata lì. Altrimenti
scruterò a fondo nell' occhio di Agamotto, che mi darà la
risposta".
"Allora..." inizia Carol, ma in quel momento qualcosa richiama la
sua attenzione. Un suono, un suono che non sentiva più da diverso tempo: la sua
communicard da Vendicatore. L' ha ancora per sé, un po' per nostalgia, un po'
per farle ricordare gli errori passati. Ed anche perchè Carol spera sempre un
giorno di poter rientrare nelle fila degli eroi più potenti della Terra. Sul
piccolo schermo appare Capitan America: il suo volto è grave e tradisce
preoccupazione.
"Warbird, vieni subito alla base dei Vendicatori, abbiamo
bisogno del tuo aiuto" dice Cap.
"E' qualcosa di grave, Cap?" chiede Dane,
avvicinandosi.
"Ci sei anche tu, Cavaliere Nero, bene. Ti avevo cercato senza
trovarti. Rivolgo la stessa richiesta anche a te".
"Potresti almeno
accennarci il motivo?" chiede Carol.
"Non posso dilungarmi ora" ribatte Steve
Rogers "Sappiate solo che il pericolo che si approssima è di notevole gravità e
serve l' apporto di tutti".
"E' un pericolo capace di minacciare anche il
popolo di Atlantide?" chiede Namor.
"Atlantide e tutti gli altri popoli della
Terra".
"Allora verremo subito" conclude Namor.
Carol chiude la
conversazione:"Ed ora? Non possiamo disattendere alla sua richiesta, il tono
sembrava quello delle grandi occasioni".
"Ed infatti farete ciò che Capitan
America vi ha chiesto" dice Strange "Nel frattempo io e Ringer cercheremo Val.
Ci terremo in contatto telepatico e mi saprete dire se è necessario anche il mio
aiuto".
"Sicuro?".
"Sì, alla Valchiria è capitato qualcosa. Non so se
grave o meno, ma intendo scoprirlo".
"Andate pure" dice Ringer "Ci pensiamo
noi a Brunhilde: ho un debito di riconoscenza verso quella donna".
"Mi
dispiace aver pensato male di te, Ringer" pensa Strange "Ti sei dimostrato un
essere degno e valoroso già in più di una occasione. Sarai un alleato
fondamentale".
Namor si rivolge a Jim Hammond:"Ci pensi tu a
Griffin?".
"Certo" risponde Jim "Inutile che ti ricordi quali pericoli
comporta tenere un essere come lui".
"Ne sono consapevole" ribatte Namor "Ma
quell' essere è anche un mio amico. E non lo abbandonerò come ho fatto in
passato.
"Ti chiedo un favore, però" continua Jim "Quando incontrerai Capitan
America, contattami. Devo... parlargli!".
Namor annuisce:"Permettimi una
domanda, Jim: perchè sei tornato alla Oracle? Mi pare te ne fossi andato
sbattendo la porta in faccia a chiunque".
"Ho scoperto che la mia competenza
poteva risultare utile per questa azienda, anche se essa è nelle mani di una
società, la Stark-Fujikawa, di cui non mi fido molto. Ma come hai detto tu non abbandonerò ciò che
ho fatto di buono in passato. E andarsene è stato un errore, a cui ora ho
rimediato".
Namor osserva per qualche secondo il suo amico, pensando che lui
ha dato e darà per questa società più di quanto lui, reggente di Atlantide,
abbia fatto in passato. Una società che ora non appartiene più a Namor, poichè
ha deciso di dedicarsi esclusivamente ai suoi sudditi. Ora si chiede se abbia
fatto la scelta giusta.
"Ed ora, andiamo!" conclude Sub-Mariner. Lui, Carol
e Dane escono dall' edificio*. E su Strange e Ringer ricade la responsabilità di
ritrovare una loro amica, preda di chissà quale male.
Base dell' Impero Segreto.
Numero Due percorre nuovamente questi corridoi solcati solo da pochissime e
selezionate persone. Nuovamente entra in una stanza in cui solo lui ed il Dr.
Malus possono entrare. Davanti a lui c'è ancora Numero Uno, col suo aspetto
misterioso.
"Tutto bene col nuovo Porcospino?" chiede Uno.
"Alla
perfezione. E così l' attacco alla Oracle".
"Già. Molto prima che quegli
inetti fuggissero avevo già conquistato il mio obiettivo: sono riuscito a
penetrare nel sistema informatico della Oracle ed adesso sono presente in esso,
un virus invisibile che nessuno riuscirà a scovare ora che ho predisposto
adeguate protezioni. Il caos provocato dalla Squadra Volante ha fatto sì che
tutti fuggissero e lasciassero accesi i loro computer. Era esattamente ciò che
volevo, campo libero per la mia azione. Con qualcuno presente sarei potuto
essere scoperto. Ma così non è stato. Faremo ancora attacchi del genere, di modo
che io possa introdurmi in tutti i sistemi informatici delle più importanti
aziende della nazione. Perché chi controlla i sistemi informatici controlla le
aziende, le loro azioni e le loro scelte. Controlla il mondo, in definitiva. E
nessuno si accorgerà mai di noi. Altri faranno il lavoro sporco al posto
nostro".
Numero Due non può far altro che annuire:"Non c'è pericolo con
coloro che sono stati arrestati?".
"Assolutamente no. Il comando
post-ipnotico che abbiamo inserito nelle loro menti ha già fatto loro scordare
l' esistenza dell' Impero Segreto. Quando verranno interrogati diranno che hanno
agito da soli, senza ricevere ordini da nessuno. Non è anche questo uno schema
perfetto, Due? Ma del resto io sono quanto di più vicino esista alla perfezione.
E quando ritornerò a camminare allora sarò quanto di più tremendo il mondo abbia
affrontato!".
Storia dell' Impero Segreto: L' Impero Segreto (un tempo branca dell' HYDRA,
da cui poi si separò) è una
delle tante organizzazioni criminali presenti nell' Universo Marvel. Ideata
negli anni '70, sull' onda della sfiducia dei cittadini americani verso i propri
governanti a causa dello scandalo Watergate, nella sua prima incarnazione era
guidata da un misterioso agente governativo che, approfittando delle sue
credenziali, utilizzava la sua posizione per scopi sovversivi, tentando tra le
altre cose di infangare tutti i simboli degli Stati Uniti. Ciò lo portò
inevitabilmente ad affrontare l' incarnazione del sogno americano, Capitan
America, che lo inseguì fin dentro la sala ovale della Casa Bianca. Lì,
piuttosto che farsi arrestare, Numero Uno preferì uccidersi e lasciare dietro di
sé mille malefatte ed un Capitan America sconvolto (come visto in Avengers
Forever). A questa prima incarnazione dell' Impero si deve la creazione di
Griffin, che avete rivisto adesso.
Dopo essere stato smantellato una prima volta, l' Impero Segreto venne rifondato dal Professor
Power (a quell' epoca già nella sua corazza tecnologica) con l' intento di
lanciare un attacco telepatico contro la Russia. Un attacco che avrebbe dovuto
portare alla fine di una nazione che Power riteneva essere una minaccia per la
salvaguardia degli Stati Uniti. Furono proprio i Difensori, o meglio i Nuovi
Difensori guidati da Bestia, a fermare questa minaccia. Il tutto in episodi
inediti in Italia.
Rimasto inattivo per molti anni, l' Impero venne
nuovamente rifondato da un misterioso concilio in storie inedite di Moon Knight.
Essi si resero responsabili dell' apparente omicidio di Mezzanotte, il pupillo
di Moon Knight, figlio di un celebre avversario di Marc Spector, solo per
riportarlo in seguito in vita sotto forma di cyborg. Stavolta l' Impero non fece
nemmeno in tempo a darsi un indirizzo criminale preciso, poichè l'
organizzazione fu totalmente debellata dall' Uomo Ragno e da una pletora di
eroi. Il tutto su Uomo Ragno 137/138.
Ed ora? L' Impero è rinato e a quanto pare sta
agendo nell' ombra già da diverso tempo: ha dapprima provato a creare dei propri
superesseri (Jolt e Carbone come rivelato in Vendicatori 7) solo per rinunciare
a questo progetto in quanto ritenuto inaffidabile. Ed ora ha in mente un
obiettivo ben preciso, con un nuovo Numero Uno.
Nota di continuity: Dopo questa storia i Difensori fanno una breve apparizione nel primo capitolo di Guerra dei Mondi. Se non avete ancora riletto questa storia, è il momento giusto per farlo.
Capitolo Terzo: Speciale GDM
IL GIORNO IN CUI IL CIELO SI OSCURO'
Questa storia va letta dopo Quasar: Speciale Guerra dei Mondi
Spazio.
Gli invasori osservano il nostro pianeta: un luogo di conquista, pieno di
prede da poter catturare, schiavizzare e da usare come cibo, se necessario.
Qualcuno li ha definiti 'marziani', ma sono qualcos' altro. Qualcosa di molto
peggio.
"Aspettiamo il suo ordine, Alto Signore" dice, anzi pensa,
uno di loro. La parola è per questi alieni qualcosa di primitivo. Come a voler
compiere un gesto teatrale, il comandante di una delle numerose astronavi
disseminate vicino all' orbita terrestre alza un suo tentacolo, il più lungo. Lo
tiene sospeso in aria per qualche secondo, poi lo fa ricadere. E' il segnale:
dall' astronave escono numerose piattaforme levitanti, con all' interno i loro
raccapriccianti occupanti. La stessa cosa succede alle altre astronavi. Sono
centinaia, migliaia gli invasori. Osservano la Terra un' ultima volta. Dopodiché
entrano nella sua atmosfera. La Guerra dei Mondi è iniziata.
Greenwich Village, Sancta Sanctorum del Dr. Strange.
Stephen Strange non ricorda da quanto tempo si sia sentito così insoddisfatto di sé stesso: la sua malattia alle mani va peggiorando sempre più, le sue capacità magiche stanno scemando e sente sempre come alieno il suo ruolo di mago supremo della Terra. Come se non bastasse, una sua cara amica, la Valchiria, ultimamente ha mostrato uno strano comportamento e da un paio di giorni non si fa più vedere*.
* Come visto nei precedenti episodi
"Nulla, Dr. Strange?" chiede Ringer, un essere che credeva di aver perso ogni
sentimento positivo. Finché la Valchiria non gli ha offerto la sua amicizia. Per
Anthony Davis, Brunhilde è una persona a lui cara e non vuole perderla.
Strange scuote la testa:"Un' altra ricerca a vuoto. Eppure non capisco, l'
occhio di Agamotto dovrebbe indicarmi il luogo dove Val si trova in questo
momento. Invece, nulla, come se volesse non farsi trovare. E così da un paio di
giorni, ormai".
"Si era mai comportata così in passato?".
"Lei era una
guerriera asgardiana, e come tale spesso si faceva prendere dal fervore della
battaglia. Ma mai l' ho vista comportarsi come ha fatto alla
Oracle".
"Perché... Non so, in effetti in lei avevo notato qualcosa di
strano. Non ci avevo fatto caso ed ora mi rammarico di non averglielo
riferito".
"Quando?" chiede Strange.
"La prima volta è stata nella Terra
Selvaggia: io stavo affrontando il mutante Random, ma ad un certo punto il mio
sguardo si è puntato verso di lei. Stava parlando a Warbird, ma non sono state
le sue parole a colpirmi, quanto il suo sguardo. Forse perchè anch' io in quel
momento ero preso dalla battaglia, ma non mi sembrava suo. Era uno sguardo che
faceva paura". Ringer prende una pausa, quasi a voler aumentare la tensione:"Ma
poi è successo nuovamente, mentre affrontavamo gli Esemplari. Ad un certo punto
Bedlam, grazie ai suoi poteri mentali, teneva tutti sotto controllo. E allora...
il volto di Brunhilde è come mutato".
"Cosa?".
"Sembrava ci fosse qualcun
altro dentro di lei in quel momento. Qualcuno che, avendo intuito il pericolo
che si profilava, stesse tentando di... uscire dal corpo della Valchiria. Ed
allora è stato come se due volti si sovrapponessero l' uno sopra l' altro. Nel
vedere Val soffrire, sono stato colto da una grande rabbia ed ho attaccato
Bedlam. Alla fine della battaglia sembrava quella di prima e mi convinsi di
essermi in qualche modo sbagliato. Ma probabilmente non è così".
"Dunque
qualcuno controllerebbe Brunhilde?" chiede ancora Strange.
"Non saprei, è
possibile? Non mi intendo molto di queste cose, sono nuovo del giro".
Strange
incrocia le mani e inizia a pensare: di nuovo un evento di cui si sarebbe dovuto
accorgere non è stato da lui percepito. Sembra che un destino beffardo si stia
prendendo gioco di lui, per fargli credere di non essere così degno del titolo
che porta:"Non ci voleva, decisamente non adesso. Non ora che la Terra sta per
subire un attacco di notevoli proporzioni".
"Potrebbe spiegarmelo nuovamente?
Perché non riesco ancora a capacitarmene".
"Sono stato in collegamento
mistico con i nostri tre compagni di squadra presenti alla riunione dell' ONU" spiega
Strange "A quanto pare numerose persone hanno avuto tutte lo stesso incubo
premonitore: sembra che su Marte si stiano preparando ad invaderci".
"I
marziani" esclama Ringer "Se ne fossi ancora in grado mi metterei a
ridere".
"Eppure la cosa è seria, Anthony. Si stanno già organizzando i vari
gruppi di difesa su scala mondiale"*.
* Leggete la Guerra dei Mondi 1 e ve ne capaciterete anche voi!
"E noi cosa facciamo?".
"Per ora rimaniamo qui, in cerca della Valchiria.
Ma se si richiedesse il nostro aiuto...".
"Dr. Strange, venga a vedere.
Presto!" dice uno sconvolto Wong, affacciato ad una finestra. Strange non
ricorda di averlo mai visto così teso. Insieme a Ringer corre fuori dalla sua
abitazione e lì assiste ad uno degli spettacoli più insoliti di tutti i
tempi.
Il cielo, illuminato dallo splendore del mattino, in pochi minuti
diventa oscuro. Una massa nera, di esseri e macchine inumane, lo copre, esseri i
cui tentacoli sono da soli in grado di incutere terrore in chiunque. Tripodi i
cui raggi distruggono chiunque si trovi nei paraggi. Una miriade di occhi enormi
osserva il terreno sottostante. Terreno di caccia. In massa attaccano la gente,
che inizia a gridare. Uno spettacolo del genere riesce a sconvolgere, dopo tanto
tempo, anche Ringer.
"Per le venerande schiere di Hoggoth!" esclama
Strange.
"Oh, merda!" esclama Ringer.
Bronx.
Jimmy Darren si sta dedicando al suo passatempo preferito: vendere armi. Il
pollo di oggi: uno spacciatore. Una persona il cui 'lavoro' lo disgusta, ma non
si rifiuta mai un buon affare.
"Amico" dice Jimmy "Con questa pistola fai
secco uno sbirro a decine di metri di distanza. Nessun problema e guadagno
assicurato. Riuscirei ad uccidere qualcuno anch'io con quest' arma, io che sono
un pacifista".
"Cosa hai per me?". Una voce anomala, quasi asessuata. Jimmy
si volta e davanti a lui c'è la donna più bella che abbia mai visto, seppur in
possesso di uno sguardo da far gelare le vene. La donna si volta verso il
cliente di Darren e dice una sola parola:"Via!". Cinque secondi dopo lo
spacciatore è già fuori dalla visuale di entrambi. Brunhilde ora può dedicarsi a
ciò che più le piace: incutere terrore.
"Come mai una meraviglia della natura
come te vuole un' arma?" chiede Jimmy.
"Hai una spada?".
"Cosa?".
"Una
spada. Sai, quella che ho in mano mi piace. Ma mi ricorda un passato di cui
voglio liberarmi". E nella mano della donna compare una spada lucente "Se non ce
l' hai potrei arrabbiarmi, magari infilzarti". Jimmy ha sentito troppo, sa che la
donna non scherza, e fugge via anche lui. Ma come volta l' angolo si trova
davanti nuovamente la donna. La Valchiria lo afferra per il bavero, si è ormai
stancata:"Sai, questo corpo è davvero eccezionale, ma devo testarlo contro un
essere valido e forte prima di poter intraprendere la mia vendetta. Vuoi essere
tu?". Jimmy inizia a balbettare parole incomprensibili, poi anche in questo
degradato quartiere cala improvvisamente la notte. Val abbandona la presa su di
lui e volge lo sguardo al cielo. Ciò che vede la affascina, numerosi esseri con
tentacoli, rinchiusi dentro dei tripodi, che attaccano la gente. Val si volta di
nuovo verso Jimmy, lo afferra nuovamente e lo lancia verso gli alieni. Un
marziano cala subito sul malcapitato e con un tentacolo perfora il suo ventre.
Inizia poi a pasteggiare col suo corpo.
"E' proprio quello che mi ci voleva"
pensa Val. Con un urlo inumano si lancia contro gli invasori.
Richmond Enterprises.
L' attacco è stato fulmineo, improvviso. Un attimo prima Kyle e Yvette
stavano discutendo di alcune manovre finanziarie, un attimo dopo un vetro del
loro edificio veniva sfondato da esseri mostruosi, dagli intenti decisamente non
benevoli. Yvette ha visto molte cose angoscianti nella sua vita, ma non può fare
a meno di urlare:"Cosa sono Kyle?" chiede poi.
Lui non risponde. "Perché il
destino sembra a volte accanirsi contro di te?" pensa "Non volevo più essere
immischiato in affari del genere, ma qualcuno non deve essere d' accordo. Questi
esseri... sono forse i demoni delle mie visioni?".
I marziani hanno oscurato
il cielo di New York, hanno bloccato i raggi solari. E' stato un grande errore.
Un alieno allunga un suo tentacolo verso Yvette e Kyle non può non agire. Con un
movimento fulmineo afferra quest' insolito arto e lo attira verso di sé. Quando
il marziano è a poca distanza da lui lo colpisce violentemente al volto. Ma
mentre compie ciò, un altro marziano si sta avvicinando a lui. Ma prima che esso
possa calare un suo tentacolo verso Kyle, viene colpito da tre colpi di pistola.
Il suo sangue inizia a sgorgare e ad imbrattare il pavimento dell' edificio. E'
stata Yvette a sparare.
"Da quando hai un' arma?" chiede Kyle.
"Da quando
ho divorziato" risponde lei, che ancora trema. Kyle deve ringraziare la sua
buona stella se Yvette è riuscita a colpire il marziano.
Altri alieni nel
frattempo si stanno avvicinando. Kyle li osserva e sa che non ci sarà tregua per
molto tempo. E allora che si facciano avanti, ha ricostruito la sua azienda con
grande fatica e non permetterà a nessuno di portargliela via!
Greenwich Village. Qualche ora dopo l' inizio dell' invasione.
A volte la combattività e la voglia di vita dell' umanità è straordinaria,
fuori da ogni classificazione. Dopo un primo, inevitabile momento di paura e di
smarrimento gli abitanti di questo storico quartiere di New York hanno opposto
strenua difesa agli invasori alieni. Ci sono stati dei caduti all' inizio, ma
adesso il tutto pare essere in una situazione di stallo. E anche i marziani
contano numerose vittime. I poliziotti sono accorsi in massa, per fortuna con i
caricatori delle loro pistole pieni. Anche la gente che abita qui e che può adesso vantarsi di
possedere un' arma da difesa dà il suo contributo. E chi non ha un' arma si
difende come può: qualsiasi oggetto va bene, sassi, bastoni, ombrelli...
Qualunque cosa. Ormai hanno scoperto il punto debole degli alieni: la loro
piattaforma levitante e i loro tripodi, senza di essi sono inermi. Evidentemente
la gravità del nostro pianeta è troppo opprimente per la loro fisiologia.
E
in mezzo alla folla, due esseri straordinari, che più di tutti riescono ad
arginare l' invasione: Strange e Ringer. Nessuno nelle vicinanze ha il tempo di
stupirsi delle loro capacità: farlo equivale alla morte.
I due hanno perso il
conto di quanti alieni abbiano abbattuto: nessuno di loro però vuole dar loro il
colpo di grazia. Entrambi hanno conosciuto la Falciatrice ed hanno ora cara la vita più
che mai, non la toglieranno a nessuno, nemmeno ad un essere spietato. Questa
loro decisione potrebbe ben presto rivelarsi un errore decisivo.
"Dottor
Strange" dice Ringer, senza smettere di lanciare raggi d' energia a destra e
manca "Non avrei mai pensato di dover dire questo, ma sono quasi allo stremo
delle forze".
"Anch' io, purtroppo" ribatte Strange "E la mia attuale
condizione di salute non ci aiuta affatto. Per quanti ne abbattiamo, altri
prendono il loro posto".
"Certo che... Prima quegli esseri volanti, adesso
gli alieni. Ha trovato qualcosa di diverso ultimamente rispetto al suo ruolo di
mago supremo".
"Come mago supremo ho affrontato in passato anche minacce
molto terrene quali i Figli del Serpente" risponde Strange "E, quanto alle
invasioni, questa può rivelarsi letale quanto e più di un attacco di Dormammu".
Gli alieni ormai sono quasi tutti concentrati sui due eroi, hanno capito che
loro rappresentano il pericolo maggiore. Nessuno di loro si sa spiegare come mai
abbiano incontrato tutta questa resistenza: non era prevista. Assolutamente. Il
loro era un attacco a sorpresa, nessuno sapeva di loro. Invece i terrestri si
sono fatti trovare preparati, tanto da lanciare loro contro un attacco aereo una
volta entrati nell' atmosfera. Quasi come se... si stessero aspettando quest'
invasione!
I marziani si avvicinano sempre più a Strange e Ringer, ormai
incapaci di difendersi ulteriormente. Ben presto li accerchiano e si apprestano
a calare su di loro. Sembra non esserci più scampo. Ma in quel momento un arrivo
inaspettato giunge dall' alto: raffiche di potere cosmico colpiscono gli
invasori alieni e li costringono alla ritirata. Strange e Ringer alzano gli
occhi verso il loro salvatore: Silver Surfer, sulla cui asse vi è Alicia
Masters. Proprio l' aiuto che ci voleva.
Base dell' Impero Segreto.
"E così ci ritroviamo di nuovo insieme, Stiletto e Discus" dice Mark
Scarlotti, alias Whiplash.
"Già, e il nostro datore di lavoro pare essere
sempre lo stesso" afferma Stiletto "Anche sotto quella tunica lo riconoscerei
ovunque"*.
* Whiplash I, Stiletto e Discus hanno fatto parte dell' esercito di Justin Hammer
"E' stato proprio lui a contattarmi" racconta Whiplash "Diceva che finalmente
era giunta la mia grande occasione, che una misteriosa elite criminale l' aveva
accettato come membro. Mi stupisco che sia il Numero Cinque, uno come lui aspira
sempre a diventare il Numero Uno. Non solo in senso figurato".
"Avevo sentito
che pensavi di ritirarti" continua Stiletto.
Whiplash china la testa, come a
voler nascondere un gran dolore:"Lo sto facendo solo... per mio figlio! Me l'
hanno sottratto senza motivo, l' hanno messo in un istituto dove non può
ricevere il conforto paterno. Credendo di fare del male a me, l' hanno in realtà
procurato a lui. Ben presto riuscirò a guadagnare abbastanza denaro per poter
fuggire con lui all' estero. Lontano, lontano da questo caos. E se qualcuno avrà
qualcosa da ridire, peggio per lui!".
"E quella donna? Quella che ha preso il
tuo nome di battaglia?" chiede Discus, indicandola impercettibilmente col
volto.
"Quella aspetta solo il momento buono per farmi la pelle, anche se più
volte ha detto di provare ammirazione per me" risponde Scarlotti "Ma io sono
molto più esperto di lei, non mi farò sorprendere. E' solo una patetica
inesperta, non so proprio perchè sia qui".
Ad un tratto il discorso dei due
criminali viene interrotto da un insolito rumore, come un ronzio di sottofondo.
I membri della Guardia Imperiale, tutti presenti, si guardano intorno, tesi a
scoprirne la fonte. In quel momento entra nella stanza anche Imus
Champion, Numero Tre:"Si può sapere cosa sta succedendo?".
La risposta non
tarda ad arrivare: al centro della stanza improvvisamente si smaterializzano
quattro strani esseri, muniti di tentacoli, con due occhi enormi. Sono i
marziani, ma l' Impero Segreto non lo sa. Numero Uno non li ha avvertiti di
ciò.
"Come mai siamo qui?" chiede un marziano.
"Qui vicino
abbiamo localizzato una possibile minaccia al nostro piano di conquista"
risponde un altro "Pare che vi sia in questa base un essere che può
infiltrarsi nei nostri computer e infettarli. La minaccia al nostro piano di
conquista è minima, ma dobbiamo comunque catturarlo e renderlo inerme". E,
come se fossero guidati da un radar invisibile, si dirigono verso la stanza di
Numero Uno. Ma ad un tratto qualcosa li blocca: anelli, anelli sorprendentemente
forti. Gli anelli di Ringer. Ma per i marziani si rivelano solo un piccolo
fastidio.
"Cosa aspettate a fermarli?" sbraita Champion. Whiplash parte all'
attacco: questi esseri non li hanno degnati nemmeno di uno sguardo, non li hanno
presi nella benché minima considerazione: non li ritengono una minaccia. Avranno
di che pentirsi. Con la sua frusta afferra e trattiene un alieno, subito dopo
anche la donna che porta il suo stesso nome di battaglia fa lo stesso. La presa
è forte e il marziano non riesce a muoversi.
"Ora!" grida Whiplash. E dalle
due fruste parte una potentissima scarica elettrica che, dopo una lunga agonia,
uccide il marziano. La sua passività ha segnato la sua fine: gli altri non
commetteranno quest' errore. Due di loro si scagliano contro il loro primo
aggressore: Ringer, che riesce in un primo tempo ad evitarli. Ma gli alieni gli
sono subito vicino. Per il misterioso criminale sarebbe la fine se in quel
momento le spire di adamantio del Costrittore non cingessero in una presa
strettissima i due invasori.
L' adamantio, il metallo più resistente sulla
Terra, come i marziani imparano a loro spese.
"Sbrigatevi a colpirli, voi
due!" urla il Costrittore, rivolgendosi a Stiletto e Discus. I fratelli Stuard
non se lo fanno ripetere una seconda volta e dai loro bracciali fuoriescono una
miriade di piccoli oggetti taglienti, letali quanto i proiettili. Il Costrittore
abbandona la presa giusto in tempo per far piombare le piccole armi dei due
criminali sul corpo dei marziani. Il loro corpo viene perforato in più punti, ma
non procura loro la morte. Ad essa provvede il Costrittore, che con le sue spire
schiaccia la testa a patata dei due malcapitati.
"Decisamente non corro il
rischio di annoiarmi, qui" pensa con ironia macabra Stiletto.
Rimane solo un
marziano ancora vivo e sta meditando se ritornare sulla sua nave, per cercare
nuovi alleati. Ma i suoi pensieri vengono interrotti da Champion, che afferra la
sua piattaforma levitante e la frantuma, così come se avesse diviso in due un
foglio di carta. Poi afferra il marziano, che non riesce nemmeno a tendere verso
di lui un tentacolo prima che Champion gli spiaccichi con violenza la testa su
una delle pareti della base, imbrattandola del suo sangue. L' alieno rimane come
incollato alla parete per qualche secondo, poi lentamente scende fino al
tappeto, senza più vita.
"Ed ora pulite tutto quanto!" ordina Champion.
Greenwich Village.
"E' già la seconda volta che mi salvi la 'vita' " dice Ringer, rivolgendosi a Surfer* "Te ne sono grato".
* La prima volta è stata in Difensori 2
"Di nulla" risponde Norrin Radd. Il suo arrivo ha completamente cambiato le
carte in tavola. I marziani si sono per il momento ritirati e restano in attesa,
sospesi nel cielo, troppo lontani perchè un fucile possa colpirli. La gente si
sente soddisfatta, ma sa che non è ancora finita. Sono eventi che porterebbero
alla follia chiunque, ma non gli abitanti di questa città. Non coloro che hanno
visto Galactus, l' Inferno e tanti altri eventi stupefacenti nel corso degli
anni.
"Come mai qui?" chiede Strange.
"Dovevo trovare un rifugio sicuro"
spiega Surfer "L' attacco mi ha colto totalmente di sorpresa. Un alieno stava
per portare via Alicia, ma sono riuscito a fermarlo. Ma la nostra abitazione era
inadeguata per potervi costruire una adeguata resistenza. Inizialmente ho
pensato di portare Alicia al Molo 4, ma... ho ritenuto più sicura la tua casa,
Strange". Decisamente Silverado non è molto abile nel mentire.
"Nessuno ti ha
detto nulla di questa invasione?" chiede Strange. Surfer scuote la testa e
Stephen gli spiega per sommi capi la faccenda.
"Da Marte, dunque" esclama
Norrin Radd "E probabilmente questa prima invasione serve solo da testa di ponte
per una molto più massiccia e spietata, con conseguenze che non riesco ad
immaginare".
"Hai qualche idea?".
"Dovremmo provare ad andare alla radice
del problema, dunque nello spazio. Lì potremmo procurare danni maggiori al
nemico che non stando a terra, ad esempio distruggendo una loro
astronave".
"Con i loro occupanti all' interno, però" fa notare
Ringer.
"Anch' io, come te, ho cara la vita degli altri esseri viventi"
ribatte Surfer "Ma qui si tratta di uccidere o venire uccisi, Ringer. Gli alieni
non saranno altrettanto magnanimi con noi. Guardati intorno, pensi che quegli
esseri umani caduti non meritino vendetta? Sono morti con violenza, su di loro è
stata esercitata una barbarie immotivata".
"Ti è forse successo qualcosa di
grave ultimamente, Norrin?" chiede Strange.
"Ho vissuto eventi alquanto
particolari, è vero*, ma che non hanno minato la mia sanità mentale. Io parlo
con coerenza di causa, Stephen, e sono certo che molti altri sarebbero d' accordo con me".
* Surfer è reduce dagli eventi della mini Thanos
Una legge non scritta vuole che l' eroe sia senza macchia e senza paura,
un essere lindo senza alcun peccato da confessare. Ma è sempre il metodo
migliore? Del resto, però, chi può dire quale essere, per quanto sia malvagio,
non possa aspirare alla redenzione? Strange rivive con la mente la sua ultima
battaglia con Mordo, uno dei suoi più acerrimi nemici, colui che in più di una
occasione aveva tentato di ucciderlo. Eppure, negli ultimi giorni della sua
vita, plagiato da sua figlia Astrid, Mordo gli aveva salvato la vita, togliendo
dal suo corpo quel cancro che lo ha poi portato alla morte. Un gesto nobile, in
funzione della vita. E Strange non vuole essere da meno.
"Vengo con te,
Norrin" afferma il mago supremo "Userò la mia forma astrale, sarò meno potente,
ma così non avrò alcun problema fisico".
Ringer si fa avanti:"Vengo anch' io
con voi".
Strange a malincuore deve scuotere la testa:"Potresti essere
utile, è vero, ma serve qualcuno che protegga Wong e Alicia Masters e badare che
il mio corpo non subisca danni. Non ci sono altri che possono farlo ed io mi
fido di te". Ma in quel momento qualcuno emerge dalla folla, altri due esseri
straordinari. Anch' essi in perenne bilico tra Vita e Morte. Tra Luce e
Oscurità. Cloak e Dagger.
"Cosa ci fate qui, voi?" chiede
Strange.
"Dottor Strange" dice Cloak "Stavamo venendo da lei perchè
analizzasse a fondo alcune nostre nuove capacità* quando improvvisamente il
cielo si è oscurato e questi strani esseri ci hanno attaccato. Lei sa di cosa si
tratta?".
* V. La Luce dell' Anima (Cloak e Dagger one-shot)
"Sì, ragazzi, ma ora non posso soffermarmi troppo, poichè altri impegni mi
attendono. Vi chiedo un favore, però: badate alla mia casa, fate sì che questi
alieni non la invadano. La loro forza è così imponente che non so se le
protezioni magiche attorno ad essa basterebbero a proteggerla". Cloak e Dagger
annuiscono.
"Bene" afferma Ringer "Ora posso venire con voi, c'è qualcuno che
può badare a Wong, Alicia Masters e... al suo corpo". Strange non prova nemmeno
a controbattere, ormai non c'è un minuto da perdere.
"Cosa devo fare?" chiede
Anthony Davis.
"Semplicemente aggrappati alla mia tavola" risponde Surfer "Al
resto ci penserà lei". Dopo pochi secondi i tre eroi partono di gran carriera. I
marziani rimangono per un momento interdetti dal loro spavaldo attacco e non
riescono ad organizzare una difesa adeguata. Pochi secondi dopo il potere
cosmico di Surfer e le raffiche di Ringer li riportano a miti consigli. Li
lasciano andare, nello spazio non avranno vita facile. Ed inoltre ora il campo
di battaglia è sgombro. Alcuni marziani iniziano nuovamente a calare, ma in quel
momento Cloak si para loro davanti.
"Voi siete l' Oscurità, come un tempo ero
io. Ma oggi sono la Luce!" grida. E dalla sua cappa fuoriesce una vampata di
energia bianca, splendente, ma ugualmente letale. E dei marziani non vi è più
traccia.
Bronx.
Colpisce, ebbra di gioia e follia e uccide. Brunhilde, ormai votata allo
sterminio totale degli invasori, sembra quasi Sigfrido, poichè il suo corpo è
ormai per la quasi totalità ricoperto dal sangue dei marziani. Ma questo sangue
non dà l' invulnerabilità, fa solo aumentare la sua voglia di combattere. Ha
perso il conto di quanti alieni siano caduti per mano della sua spada, ma non le
importa, o meglio, a chi controlla il suo corpo e la sua mente non importa. Ora
sa che può passare alla fase finale del suo piano: la vendetta, il dolce atto
conclusivo che attende da tempo immemorabile. Mentre contempla il suo prossimo
successo, ride. Ma la sua risata viene interrotta: Bruhnilde tenta nuovamente di
riprendere possesso di ciò che le spetta. Ma il suo attacco stavolta è meno
incisivo.
"Perché provi ancora?" le chiede il suo controllore.
"Osi anche
chiedermelo?" gli risponde Val dall' interno della sua mente.
"Non capisci
che così stai rinnegando la tua vera natura?" ribatte il controllore, ponendo
fine per qualche secondo alla pressione di Val.
"Cosa vuoi dire?".
"Essere
stato dentro la tua mente mi ha permesso di accedere ai tuoi ricordi: sei stata
molte cose nella tua vita, Brunhilde. Assistente sociale, studentessa,
condottiera per l' Ade. Ma soprattutto sei stata una guerriera, una leader sul
campo di battaglia. Quando affronti il nemico ti senti davvero viva e più la
sfida si rivela ardua, più brami di vincerla. Non sei forse stata ingannata
dalla Incantatrice perchè ti annoiavi? Perché la vita asgardiana non ti offriva
più sfide alla tua altezza? E poi ho visto il tuo sguardo di quando distruggesti
la mia creazione, la mia sublime macchina di distruzione. Era lo stesso che hai
adesso. E' questa la tua vera natura".
"Ma non sono una sterminatrice!" grida
Val, che riprende il suo attacco mentale.
"Un' altra sfida che ti eccita,
vero? Vediamo chi la vince!".
Soho.
Anche questo celebre quartiere è sotto attacco e viene per il momento
protetto dai New Warriors. Speedball fa del suo meglio per coordinare i vari
membri del gruppo, ma anche loro, seppur abbiano in passato affrontato ardue
sfide, temono che stavolta sarà difficile uscirne vivi. Rage, ferito gravemente,
potrebbe essere il primo a pagare il prezzo di questa sfida. Ad un tratto, però,
a qualche decina di metri da loro, si apre un varco mistico e da esso esce...
Darklady! Questo quartiere non poteva chiedere di meglio.
"Ma cosa sta
succedendo?" si chiede la misteriosa donna "Ho avvertito grandi manifestazioni
empatiche, di terrore, in tutta la nazione. Cosa... Ah, niente di importante,
vedo". Ma due marziani non sono d' accordo e la attaccano. Ma con un gesto
fulmineo Darklady li afferra con le sue mani:"Volete qualche problema?
Benissimo!". E dalle sue mani ricoperte da guanti neri si propaga una luce accecante e
distruttiva, che polverizza, letteralmente, i due alieni. La cosa ha attirato l'
attenzione degli altri marziani disseminati nel circondario: quell' essere è
pericoloso e va eliminato al più presto.
Darklady osserva i suoi assalitori:
sono centinaia, non le daranno tregua. Come la eccita la cosa!
Il
divertimento, però, dura pochi minuti, giusto il tempo di polverizzare tutti gli
altri alieni. Darklady è delusa, si aspettava più resistenza. I New Warriors la
guardano con sospetto, ma Speedball decide di avvicinarsi:"Volevo dirle...". Ma
Darklady lancia una raffica mistica che perfora la strada sotto Robbie,
costringendolo ad arretrare.
"Non sono un' eroina! Mettetevelo bene in testa!
Pensavo che quegli esseri potessero mandare a monte tutto, che sciocca! Ove
anche conquistassero la Terra, non faranno altro che farmi un piacere, li
sterminerò con tutta calma: poichè solo io devo creare l' Inferno!". Detto
questo riapre il varco e vi sparisce all' interno. I New Warriors si guardano l'
un l' altro e non sanno cosa dire. Poi volgono lo sguardo in alto: grazie a
questa misteriosa donna questa zona è l' unica parte della città in cui si può
ammirare la luce del sole. Grazie a lei Rage ha ancora qualche speranza.
Spazio, attorno all' orbita lunare.
Wendell Vaughn pensava ormai di avercela fatta: era stato mandato da Capitan America in missione esplorativa su Marte, alla ricerca di informazioni preziose, che potessero rivelarsi utili nella imminente battaglia coi marziani. In suo aiuto due vecchi alleati, Makkari e Lei, compagni di mille battaglie. Si erano infiltrati, avevano trovato ciò che cercavano e stavano per andarsene. Ma il nemico si è dimostrato pronto a reagire ed ora, a pochi passi da casa, da quella Terra da cui Quasar per troppo tempo è mancato, numerose navi marziane circondano i tre eroi.*
* Tutto questo lo trovate in Quasar: Speciale Guerra dei Mondi
"Quaze... Ho come la sensazione che questa volta avremo bisogno di aiuto"
dice Makkari.
"Ho già provveduto" ribatte il Protettore dell' Universo "Non
appena le navi ci hanno circondato ho provveduto a mandare un messaggio con le
mie bande quantiche. Prega che raggiunga chi spero io".
Ed il messaggio
arriva a destinazione: proprio in quel momento Surfer, insieme a Strange e
Ringer, esce dall' atmosfera terrestre e ritorna a navigare nello spazio. Lo
spettacolo che si para davanti ai tre eroi è qualcosa di straordinario e
spaventoso allo stesso tempo: decine di navi, con al loro interno centinaia di
occupanti, tutti predatori. Tutti conquistatori. Anche Ringer, di fronte a
questo spettacolo ed alla vastità di stelle che gli si para davanti, sente
qualcosa dentro di lui. Inizia di nuovo a provare qualcosa, a manifestare altri
sentimenti oltre alla rabbia. Si chiede quanto Brunhilde abbia influito in tutto
questo.
Surfer non ha il tempo di stupirsi di ciò, invece, perchè subito
riceve la richiesta di aiuto di Quasar. Non c'è tempo da perdere.
"Dottor
Strange, Ringer" esclama "Ci sono tre nostri alleati in seria difficoltà vicino
all' orbita lunare. Hanno con loro importanti informazioni, bisogna andare in
loro soccorso". E, velocissimo, si dirige verso la Luna, la forma astrale di
Strange dietro di lui. Le navi aliene attorno all' orbita terrestre paiono quasi
non notarli, evidentemente la loro invasione ha la precedenza su tutto. Un altro
loro errore.
Gli scudi quantici di Quasar per ora proteggono lui, Lei e
Makkari. Ma i raggi marziani sono quasi in procinto di penetrare quella
barriera, la loro tecnologia è qualcosa di straordinario.
"E così hanno fatto
un prequel di Guerre Stellari, Mak?" chiede Quaze.
"Sì, ma faceva schifo"
ribatte l' Eterno "Ed il cattivo è morto nel modo più idiota possibile".
"Ma
c'era Yoda?".
"Certamente! E' il mio personaggio preferito!".
"La volete
smettere di parlare di queste idiozie?" grida Lei "Ormai stanno per avere la
meglio su di noi!".
"Mia madre dice sempre che nei momenti di difficoltà solo
un sorriso può aiutarti" ribatte Quasar. E, mentre crede di essere ormai giunto
alla fine del suo lungo viaggio, il suo pensiero va a sua madre. E' tornato
sulla Terra e non le ha nemmeno fatto visita. Suo padre...
Ma in quel momento
qualcuno attacca le navi aliene, colpisce con precisione millimetrica i loro
cannoni, mettendoli fuori uso. I marziani, abili calcolatori di ogni possibile
mossa, non erano preparati a questo evento. Non al potere cosmico di Silver
Surfer, non ai raggi di energia di Ringer, non al potere magico di
Strange.
"Arrivano i nostri!" urla felice Makkari.
"Bene, Surfer ha
recepito il messaggio" pensa Quasar "Per fortuna mi era stato detto che era
ritornato sulla Terra. Ha anche due alleati, vedo: il dottor Strange e... Chi è
quell' altro?". Ma non c'è più tempo per pensare:"Forza, diamo loro man forte!"
incita il Protettore dell' Universo. Le navi sono decine, ma con sei campioni
terrestri hanno poche speranze. Sono eroi e, come tali, si comportano
diversamente dagli invasori: si limitano a far loro del male, a distruggere i
loro armamenti, i loro strumenti di morte. Non uccidono, poichè sono messaggeri
di vita.
Ben presto le navi sono costrette ad allontanarsi. Arriveranno ben
presto rinforzi, ma Quasar non ha intenzione di attenderli:"Vi ringrazio per
essere venuti in mio aiuto" dice ai suoi tre salvatori "Porto con me importanti
informazioni sugli invasori e non potevano andare smarrite. Ora dobbiamo
affrettarci...".
"Io resto qui, Quasar" afferma Lei.
"Ne sei certa?"
chiede Wendell.
"Più che certa" conferma Lei "Serve qualcuno che vi copra le
spalle e che organizzi una sorta di resistenza anche qui nello spazio. Quegli
esseri non avranno vita facile, nel bene e nel male anch' io sono una
terrestre".
"Ti aiuterò anch' io" dice Surfer, che poi si rivolge a Strange
"Mi raccomando, tenga d' occhio Alicia fino al mio ritorno".
Strange annuisce. Nel frattempo
Quasar si avvicina a Ringer:"Sei nuovo del giro?" chiede. Anthony Davis
annuisce. "Eppure ho come l' impressione di averti già visto da qualche parte.
Ma ora dobbiamo tornare sulla Terra. Ti metterò in una mia bolla quantica, così
non avrai alcun problema".
"Tanto posso anche non respirare" ribatte Ringer.
Quasar non capisce bene il senso della frase. Ma dopo pochi secondi sono
partiti: solo Lei e Surfer sono rimasti in zona e presto vedono avvicinarsi
delle navi marziane. Sarà una battaglia campale.
Richmond Enterprises.
Kyle e Yvette hanno combattuto con foga ed animosità e sono riusciti a
sventare l' invasione alla loro azienda: i loro abiti strappati dimostrano che
non è stata una cosa facile. Per ora i marziani si sono ritirati, poichè questo
non è un loro obiettivo primario, ma ritorneranno. Kyle li attende, così come le
sue guardie di sicurezza, da poco assunte e già impegnate con qualcosa più
grande di loro.
"Ti sei comportato magnificamente, Kyle" afferma Yvette "Come
un vero eroe".
"Già" pensa Richmond "Un eroe, proprio ciò che non vorrei più
essere. Ma evidentemente qualcuno non è d' accordo. Ma mi chiedo anche se si
possa rinnegare una parte di sé stessi, come se non fosse mai esistita".
Greenwich Village.
Strange si è riunito al suo corpo fisico e ha congedato Cloak e Dagger,
ringraziandoli per il loro aiuto. Il cielo ora mostra svariati sprazzi di luce:
anche stavolta l' umanità pare aver prevalso. Ma vincere la Guerra sarà molto
difficile.
"Dottor Strange" dice Quasar "Io mi devo recare subito all' ONU,
perchè non viene con me? Il suo aiuto potrebbe essere fondamentale". Strange
accetta, il pericolo che si prospetta è davvero troppo grande perchè lui possa
ignorarlo.
"E tu, Mak?" chiede Quaze.
"Io mi riunirò ai miei compagni
Eterni" afferma Makkari "Insieme a loro riuscirò a proteggere questo pianeta.
Quindi per ora ci congediamo".
"Ma non credere di liberarti così facilmente
di me" conclude Quasar, prima di veder sfrecciare lontano il suo, è proprio il
caso di dirlo, eterno amico.
"Ed io, dottor Strange?" chiede Ringer.
"Tu
rimarrai qui" afferma il Mago Supremo "Non voglio che tu abbia altri problemi
come è successo con WorldWatch. Proteggi questo quartiere e la mia casa. E, se
hai notizie della Valchiria, contattami subito". Poi Quasar e Strange partono.
Ringer li osserva finchè scompaiono alla sua vista.
Bronx.
Brunhilde, la guerriera. La Valchiria, trionfante. Decine di corpi inermi di
marziani sono lì a dimostrarlo, i tentacoli staccati macabri simboli di
vittoria. Ma un' altra battaglia sta ora combattendo la valorosa donna, contro
chi controlla la sua mente. Una battaglia che sta per avere fine.
"Sto per
vincere, Valchiria. Vuoi ancora continuare? Vuoi che annulli la tua coscienza
del tutto?". E, quasi a voler seguire questo consiglio, Val scompare. Come se
non ci fosse più. Come se non ci fosse mai stata. La cosa sorprende per qualche
secondo il suo persecutore, ma poi la sorpresa si tramuta in una folle risata di
trionfo:"Ti sei arresa, dunque! Non potevi competere con me, non hai mai potuto!
Ora il tuo corpo e la tua mente sono totalmente miei e guiderò le tue mani alla
uccisione di Strange e dei suoi alleati, uno per uno. La Valchiria non esiste
più: al suo posto... ora e per sempre... vi è Yandroth!".
Dopo questa storia, i Difensori fanno una apparizione nel gran finale di Guerra dei Mondi 2, da cui vengono ripresi nel successivo racconto.
Capitolo Quarto
L' eroe si aggira per la città in rovina, tendendo la mano a tutte quelle
persone che chiedono aiuto. Il dolore che lo circonda è troppo perchè anche un
essere come lui possa restare indifferente. Eppure, nonostante tutto, si fa
forza e continua nella sua opera. Alcuni inizialmente paiono recalicitranti, ma
poi vedono in lui una sorta di angelo venuto a salvarli: ed anche la loro mano
si tende ed accetta il suo aiuto.
Poi, da lontano, improvvisamente appare:
una donna di straordinaria bellezza, ammantata da una sorta di aura magica. Una
donna che l' eroe conosce molto bene, una donna a cui è molto legato. Si
avvicina a lei e, dopo tanto tempo, un sorriso compare sul suo volto. La donna
lo osserva ed anche lei gli lancia un sorriso, maligno però. Poi lo colpisce al
petto, violentemente, frantumando parzialmente la corazza che protegge il suo
corpo. L' eroe non riesce a dire o fare nulla e crolla tra le braccia della
donna.
"E' pericoloso innamorarsi, Anthony" afferma la donna.
New York, sede dell' Onu.
Un' altra battaglia vinta, una delle più tremende minacce che l' umanità
abbia mai affrontato è stata alfine debellata. In modo definitivo. Non è stata
una vittoria totale, però, anzi, a ben pensarci non è stata affatto una
vittoria: troppe vite umane sono state annientate in nome di folli sogni di
conquista ed annichilimento. E come unica risposta a ciò si è pensato ad uno
sterminio di massa. Che si è prontamente attuato, quasi senza pensare alle
conseguenze. Ma a questo per ora gli eroi non pensano, non vogliono che la
sofferenza intacchi questo piccolo momento di calma. Molti se ne sono già
andati, sono tornati alle loro caotiche vite. Alcuni sono rimasti, però.
Tra
questi i Difensori: il Cavaliere Nero ha cercato di parlare con Quicksilver, per
chiarire alcune cose, ma Pietro Maximoff se ne era già andato. Ora si aggira per
queste ampie sale quando qualcuno lo tocca alla spalla:"Allora, come ti senti?"
chiede Brian Braddock, alias Capitan Bretagna.
"Stanco. Molto stanco, amico
mio" risponde Dane "Pare che ogni volta che ci vediamo il mondo stia per andare
in malora".
"Eppure riusciamo a risalire dalle avversità e a vincere. E
questa è la nostra forza".
Dane esita un istante, poi chiede un' altra
cosa:"Perdonami se questa domanda potrà sembrarti insolita, ma cosa mi sai dire
di Pendragon?".
"Pendragon? Artù?".
"Sì, non l' ho mai detto a nessuno
finora, ma tu meriti la mia fiducia: ho conosciuto tempo fa una donna, era
chiamata Signora del Lago. Diceva che presto il mondo avrebbe attraversato un
periodo buio e difficile ed in suo aiuto sarebbe arrivato il nuovo
Pendragon".
"Che saresti... tu?" chiede stupito Brian.
"Esatto, mi chiedo
se sia stato questo il momento. Ma non credo: ho avuto un ruolo attivo, ma non
decisivo nella guerra coi marziani. Ci deve essere qualcosa sotto: la Signora
del Lago mi disse che il suo reame, Avalon, sarebbe stato attaccato un giorno ed
io avrei dovuto radunare degli eroi per difenderlo. Forse mentiva, lo faceva
solo per convincermi... non ho mai capito a pieno quella donna. Comunque ti
chiedo, Brian, anche se sei impegnato con WorldWatch, se ti unirai a me se quel
giorno dovesse mai arrivare".
Capitan Bretagna annuisce deciso:"Puoi contare
su di me, amico mio. E poi voglio anch' io vederci chiaro in questa storia del
nuovo Pendragon. Non mi dispiacerebbe esaminare la tua spada un giorno, emana
come una sorta di aura magica. E' un qualcosa... di straordinario".
Poi i due
amici si salutano:"Dovesse anche capitare l' Inferno, sarò lì accanto a te!"
conclude Brian.
Manhattan.
Kyle Richmond osserva le macerie in rovina della città: ancora non riesce a
capacitarsi di ciò che vede, lui che ha affrontato demoni, invasioni da altre
dimensioni e i più svariati supercriminali. Eppure, di fronte alla devastazione
e alla tragedia che gli si para davanti, non riesce ad accettarla senza
chiedersi se si fosse potuto fare qualcosa in più.
E' ormai troppo tardi per
prevenire, ma non per porre rimedio: molte persone sono rimaste senza casa,
molte senza famiglia, soprattutto bambini che non avranno più una guida morale
che li possa guidare in questo duro mondo. Kyle è un uomo che ha, ed in gran
quantità, ciò che può cambiare questo stato di cose: il denaro. E' in suo potere
cambiare le cose e lo farà, perchè vuole rivedere la gente sorridere al più
presto. Forse non sarà più un supereroe, ma non vuol dire che debba lasciar
cadere le responsabilità che gli spettano. Non vuol dire che non possa cambiare
il mondo. Non vuol dire rinnegare la sua natura.
E il cambiamento inizia da
subito: basta bugie o segreti tenuti nascosti ai suoi amici, ha fatto molto male
a farlo. Strange e Warbird hanno il diritto di sapere a cosa vanno incontro e
andrà subito a riferirglielo. Perciò si guarda per l' ultima volta intorno, poi
inizia a dirigersi verso il Greenwich Village.
Sancta Sanctorum del Dr. Strange.
"Cosa hai intenzione di fare ora, Namor?" chiede Strange.
"Stavo pensando
di tornare al mio regno. Ad occuparmi nuovamente dei miei sudditi" pensa
Sub-Mariner "Ma l' esempio di Jim Hammond mi ha dato molto da pensare: sto
iniziando a pentirmi di aver venduto così facilmente la Oracle Inc.".
"Non è
mia intenzione offenderti" interviene Dane Whitman "Ma hai procurato grande
dolore a molte persone con quella tua scelta".
"Ne sono consapevole ora: a
quel tempo avevo appena riconquistato il mio regno dopo una lunga assenza. Mi
sentivo euforico e ho anteposto la mia parte atlantidea a quella umana. Ma io
sono parte di entrambe queste razze, non posso fare delle discriminazioni. E'
stato affrontando gli alieni che ho capito che io appartengo indissolubilmente a
due culture, due mondi. Differenti, è vero, ma di cui io faccio parte. Ed
intendo perseguire il bene di entrambi".
"Non credo, però, che la
Stark-Fujikawa intenda tornare sui suoi passi".
"Hai purtroppo ragione. Ma
non vuol dire che non debba provarci" conclude Namor.
"Il tuo animo e i tuoi
intenti sono saldi come sempre, amico mio" afferma Strange "E spero che tu abbia
successo. Wong" dice poi rivolgendosi al suo amico e servitore "dov'è
Ringer?".
"E' uscito qualche ora fa, diceva che si sentiva inerme qui a non
far nulla. Voleva aiutare la gente in difficoltà".
"Dovevo immaginarlo" dice
Strange "Per una vita intera ha lasciato da parte le sue responsabilità verso
gli altri ed ora si fa carico di quelle del mondo intero".
"Come molti altri,
del resto" afferma Warbird.
Strange annuisce:"Ma ora dobbiamo riprendere la
nostra ricerca della Valchiria: scruterò per l' ultima volta all' interno dell'
occhio di Agamotto, poi...".
In quell' istante qualcuno bussa violentemente
alla porta e solo ora gli eroi si accorgono di come le strade siano preda di uno
strano silenzio. Certo, si è reduci da un evento terribile, ma ciò non ha
zittito tutte le voci delle persone del quartiere. Eppure...
"Stephen"
interviene il Cavaliere Nero "Sento una strana sensazione nell' aria".
"Anch'
io, Dane" conferma Strange "Andrò io ad accertarmi di chi vi sia alla porta".
Quasi con una camminata volutamente studiata, il Mago Supremo si reca alla
porta. Avverte le protezioni magiche attorno alla sua casa, sono tutte in
allarme. Con i suoi poteri guarda oltre l' entrata della sua abitazione e...
rimane di sasso!
"E' la Valchiria!" afferma Strange "E c'è Ringer con lei,
sembra svenuto".
Gli altri eroi si avvicinano, decisamente c'è qualcosa che
non va. "Le apriamo, Stephen?" chiede Warbird "Sarà sicuro?".
"Temo che non
abbiamo altra scelta" risponde lui "C'è un nostro amico insieme a lei. Io non
intendo abbandonarlo". E, ad un suo semplice gesto, la porta si apre.
La
Valchiria è lì davanti a loro, un sogghigno maligno è stampato sul suo volto.
Decisamente non fa nulla per nascondere che un grande cambiamento è avvenuto in
lei. Poi parla, ma con una voce diversa, una voce maschile che suona familiare a
Strange, anche se per il momento non riesce a ricordarla:"Questo è sicuramente
il giorno migliore della mia vita. Finalmente ci rivediamo, Strange, dopo così
tanto tempo. Sono felice che ci sia anche Namor, non ho scordato nemmeno lui.
Togli immediatamente le protezioni magiche attorno a questa casa, Strange, se
non vuoi che il tuo amico faccia una brutta fine. Non sai quale fatica ho dovuto
fare per nascondere la mia presenza in tutti questi giorni!".
"Chi sei?"
chiede Strange.
"Non ti ricordi di me! Certo, perchè dovresti? Eppure mi devi
molto, mago, più di quanto immagini".
"Non lasciarlo entrare, Stephen"
afferma Dane "Quella è la Valchiria, ma vi è qualcuno che la controlla. Lo vedo
chiaramente".
"Da quando hai una vista magica, Cavaliere Nero?" chiede
Namor.
"E' stato un dono che mi è stato dato di recente, dalla Signora del
Lago. Ne ho usufruito comunque poco finora, ma riesco bene a discernere quando
una persona è posseduta. E' un vero peccato che non me ne sia accorto
prima".
"Credimi" afferma colui che controlla la Valchiria "Non te ne saresti
mai accorto, ho molta più esperienza di te in queste cose. Ora voi potete anche
non lasciarmi entrare, ma pare quasi che vi siate scordati di chi ho in mano
mia. E' così che trattate coloro che definite amici? Questo essere è una sorta
di non-morto, ma sono certo che può ancora sentire dolore".
"Ha ragione,
purtroppo" pensa Strange "Non posso lasciare Ringer in sua balia. Chiunque sia
devo lasciarlo entrare... e sperare di riuscire a sconfiggerlo". E con un altro
gesto delle sue mani fa calare le protezioni magiche attorno alla sua
casa.
"Hai fatto la scelta migliore, mago" dice l' essere che controlla la
Valchiria entrando. Gli eroi indietreggiano. L' essere si guarda intorno, ha
visitato questa casa già una volta, anche se ne avrebbe fatto volentieri a meno.
Poi scaraventa in basso, davanti a lui, il corpo di Ringer. "Ed anche lui ha
fatto la sua parte. Ora voglio che abbandoniate le vostre identità
supereroistiche, so che siete in grado di farlo: se non tornate entro cinque
secondi alle vostre identità borghesi la mia spada inizierà a perforare il corpo
del vostro amico".
Warbird e il Cavaliere Nero non comprendono questa
richiesta, ma fanno subito come dice.
"Tu puoi rimanere come sei, Strange"
continua poi l' essere "Così ti ho conosciuto e così intendo
sconfiggerti".
"Mi vuoi dire ora chi sei?" chiede Strange. Quella voce...
sempre più familiare!
"Io? Sono solo colui che ha dato vita a questo
gruppo!".
Namor e Strange all' unisono capiscono ed affermano:"Yandroth!".
Carol e Dane si voltano verso di loro, quasi in cerca di
spiegazioni.
"Proprio così, finalmente avete capito. Vedo invece uno sguardo
dubbioso negli occhi di questi altri due. Non me ne stupisco affatto. Che ironia
del destino: Loki tentò di catturare Hulk e finì per dar vita ai Vendicatori, io
volevo distruggere il mondo e diedi vita ai Difensori. E il mondo oggi ricorda
solo il primo evento! Io non ho mai contato nulla! Voi e la vostra dannata mania
di segretezza!".
"Temo sia completamente impazzito" pensa
Strange.
Yandroth scavalca Ringer e si avvicina a Carol:"Credi di aver
superato i tuoi problemi?" dice "Sei una fallita e sempre lo sarai, perchè non
sai affrontare in modo diretto i tuoi dilemmi".
"Non è affatto vero!" urla
Carol, tentando di colpirlo. Il pugno va a vuoto poichè Yandroth si scansa e,
con una velocità che ha dell' incredibile, colpisce con due ginocchiate al petto
Carol. Seguite da un violento manrovescio dietro il collo. Colpi capaci di
mandare al tappeto la donna.
"Che tu sia..." urla Dane "Avalon!". E il
Cavaliere Nero attacca Yandroth. Ma costui è rapidissimo e sguaina la sua spada:
Dragonfang contro la Spada della Luce, uno scontro non solo di persone. Namor e
Wong pensano di approfittare della situazione e si lanciano nella
mischia.
"No, fermi!" grida Strange, ma è troppo tardi.
Yandroth evita i
loro colpi con maestria insospettabile:"Sono in vantaggio rispetto a voi: so che
non colpirete troppo violentemente questo corpo, perchè è quello di una vostra
amica. Io invece non mi faccio alcuno scrupolo". E quasi come se fosse guidata
dalla Valchiria stessa Dragonfang colpisce e ferisce i tre uomini, facendoli
crollare. Il loro sangue inizia a scorrere e a circondare il corpo di
Carol.
"A loro posso pensare anche dopo, non mi creano alcun problema" dice
Yandroth "Ma il primo sarai tu, Strange. Tutta la sofferenza che ho dovuto
passare è stata da te messa in atto ed è giusto che tu sia il primo a
pagare".
Strange è incerto sul come agire: prova a scrutare nella mente di
Yandroth e avverte la presenza della Valchiria. E' ancora lì, pronta a
riemergere! Deve guadagnare tempo. Yandroth è uno di quelli che si definirebbe
supercriminale di vecchio stampo, una persona che non vive se non riesce a
gloriarsi dei suoi meriti. Dunque Stephen prova a farlo parlare:"E vuoi vincere
così? Senza che io venga a sapere come hai fatto ad arrivare a questo
punto?".
Yandroth pare quasi essere felice di questa domanda:"Vuoi forse
guadagnare tempo? Tanto non ti servirà. Ma visto che ci tieni tanto... Non ti
tedierò narrandoti di come creai l' Omegatron, è una storia che conosci bene".
Nel frattempo, senza farsi notare, Strange penetra nella mente di Yandroth e
cerca di raggiungere la personalità della Valchiria.
"Morii perchè l'
Omegatron si attivasse: tuttavia io sono un alieno e la mia morte fu alquanto
differente da quella umana. La mia coscienza abbandonò il mio corpo, andò in uno
stadio oltre la vita, aspettando il momento giusto per trovare un nuovo corpo.
Lo trovò, ma...".
Strange riesce ad arrivare a Brunhilde:"Val, rispondimi, ci
sei?".
E poi una voce, flebile ma ancora viva:"Ste...
Stephen?".
"Ricordi ancora il nostro ultimo scontro, Strange? Che
umiliazione dovetti subire: la mia coscienza venne soppiantata da quella di una
folle donna che riuscì quasi a sconfiggervi tutti. Possedette tutte le vostre
menti, ma si dimenticò della mia. Ed io ne approfittai per colpire e per
liberarmi! Che ironia che sia stato proprio io a salvarvi, vero?*".
* Lo abbiamo letto su All American Comics 40
"Ce la fai a liberarti, Val?".
"Mi sento debole, molto debole, Stephen.
Ma non permetterò a questo folle di violare ulteriormente il mio... il corpo di
questa donna. Raccoglierò tutte le mie forze residue e tenterò un ultimo
attacco".
"Unirò la mia mente alla tua, così sarai più forte".
"La mia
coscienza fuggì dalla tua casa, ero troppo debole per potervi affrontare. Di
nuovo vagò senza un corpo per molto tempo, finchè... Finche non vidi una persona
che ritenei essere la Valchiria! Il mio stupore si placò quando capii che non
era lei, ma solo una donna incredibilmente somigliante. Vidi subito che era una
persona debole, senza alcun pregio. In pratica... proprio ciò che mi
serviva!".
"Ora, Val!".
"Le forze... Sento che lentamente mi stanno
ritornando!".
"Se Yandroth parla per qualche altro
secondo...".
"Stavolta fui io a prevalere e in modo molto facile. Subito
iniziai a pianificare la mia vendetta: non doveva essere una cosa affrettata, ma
ben pianificata. Per qualche giorno vissi la vita di questa donna, Patricia
Rosenberg il suo nome, scoprii che aveva un amante del suo stesso sesso! Quale
abominio! E quando incontrai la sua... donna ad un bar accadde, incredibile,
accadde ancora: Patricia era ancora presente e tentò di soppiantare la mia
coscienza, riuscendo a dire:"Yandroth... Yandroth mi perseguita". Furono le
ultime parole che disse. Che fatica dovetti fare per convincere poi la sua
amante del contrario di quelle parole. Per fortuna aveva capito male il nome,
come ho scoperto di recente"*.
* V. Difensori 11
"Ci siamo quasi, Val!".
"Sì, Stephen! Fra poco Yandroth pagherà per
tutto il male che ha causato".
"Ero ormai pronto: modificai l'
acconciatura della donna perchè fosse in tutto e per tutto uguale alla
Valchiria, poi iniziai a pensare ad un modo per introdurmi nella tua abitazione,
Strange. Quando una vetrata esplose davanti a me, ferendomi leggermente, quasi
non credei alla mia fortuna quando vidi la Valchiria nelle vicinanze! Alterai
i battiti del mio cuore, perchè sembrassi che fossi in punto di morte. Poi tu
Strange completasti il tutto. Non potevo desiderare di meglio: non solo il
corpo, ma ora anche la forza della Valchiria. Dovetti aspettare qualche tempo
per non farla insospettire troppo ed ho passato i miei brutti momenti con gli
Esemplari. Ma quando quei patetici esseri volanti mi attaccarono capii che avevo
indugiato anche troppo a lungo. Soppiantai definitivamente la personalità della
Valchiria e, dopo aver testato le sue forze contro la recente invasione aliena,
ora sono qui. Per ucciderti, Strange. Allora, sei soddisfatto?".
"Non hai
idea di quanto!". Non è la voce del mago, proviene dalla sua mente. Ma
allora...
"Aaaaahhhhh!" urla Yandroth "Di nuovo, sei ancora viva! Ma non
vincerai! Mai!".
"Ha me come alleato ora, Yandroth!" esclama Strange, mentre
una sorta di aura magica appare attorno alla testa della Valchiria. Ad un tratto
è come se lei si sdoppiasse e dal suo volto fuoriuscisse un altro volto, quello
di Yandroth. Ma costui non si arrende e ritorna nel corpo di Brunhilde:"No, non
vincerete mai, mai... Aaaahhhh!". Un altro attacco, da dietro. Ma
chi...
"Nottolone!" esclama Yandroth, afferrandolo velocissimo per il collo e
sbattendolo contro un muro. Kyle Richmond quasi non credeva ai suoi occhi quando
si è accorto che... una sua visione si è avverata! Carol, riversa a terra in
abiti civili ed attorniata dal sangue. Ma non il suo, bensì quello dei suoi
amici. E se questa visione si è rivelata veritiera allora anche le altre possono
esserlo.
"Osserva, Nottolone" dice Yandroth "Osserva come sconfiggo te ed i
tuoi amici, mentre tu da perfetto codardo non ti ritieni più all' altezza di
essere un supereroe. E non puoi farmi male perchè non è ancora giunto il
tramonto!".
Per un attimo la Valchiria soppianta ancora la coscienza di
Yandroth:"Colpiscilo, Kyle! Con tutte le tue forze!". Poi ritorna Yandroth:"Mi
farebbe solo il...". E poi lo sente: il dolore. Nottolone lo ha colpito e gli ha
fatto male, spedendolo contro un altro muro! Ma come è possibile?
"Ma certo!"
pensa Kyle "Quando ho manifestato questa mia nuova facoltà nella Terra Selvaggia
lui era stato colpito da Carol e non ha potuto notarla! Poi quando ne abbiamo
parlato nuovamente eravamo in casa di Stephen, dove evidentemente doveva
nascondere la sua presenza, era come in uno stato catatonico allora e non si
accorgeva di ciò che si diceva". "Ora, Strange, colpiscilo!" urla poi
Kyle.
Ma il Mago Supremo sta già intensificando i suoi attacchi magici contro
Yandroth, che è rimasto impreparato di fronte al nuovo potere di Nottolone. Le
mani di Strange stanno soffrendo molto, ma lui non si arrenderà, non abbandonerà
una sua amica! Per Yandroth tutto questo non era previsto, assolutamente. Non
può perdere solo perchè qualcuno ha acquisito nuove capacità! Ma pare debba
essere così perchè la sua forma astrale inizia ad abbandonare il corpo di Val.
Ma non ancora del tutto:"No, vi ho detto che non vincerete! Vi...". Poi qualcosa
circonda la sua forma astrale, un altro campo di forza, un altro incantesimo! Ma
chi... Ringer? Si è ripreso! Anche lui ha un nuovo potere, tutto cospira contro
di lui!
"Lascia stare la mia ama... amica!" grida Anthony Davis.
La
stretta del campo di forza di Ringer e degli incantesimi di Strange diviene
sempre più pressante, inarrestabile, insopportabile. Finché, con un urlo di
dolore, la forma astrale di Yandroth scompare, lasciando al suo posto solo il
corpo svenuto della Valchiria. Kyle e Ringer le si avvicinano, mentre Strange si
accascia sul pavimento, sfinito. Pochi secondi dopo anche Carol, Namor, Dane e
Wong si riprendono, trovandosi davanti ad uno scenario di guerra. E, come in
ogni guerra, vi è un caduto.
"Stephen, Brunhilde non mi risponde!" afferma
disperato Kyle.
Il Mago Supremo si avvicina al corpo esanime di Val, di nuovo
la sua esperienza medica gli ritorna utile. Ma stavolta ne avrebbe fatto
volentieri a meno:"Lo sforzo deve essere stato troppo grande per lei: temo...
temo che sia in coma!".
Un urlo di rabbia prorompe da Ringer, che scaglia un
suo raggio contro un muro. Talmente potente da perforarlo.
Da qualche parte.
Darklady ha assistito allo scontro tra i Difensori e Yandroth. Si è annoiata
molto, sperava di vedere più sangue. Ma a questo penserà lei e quel giorno non è
troppo lontano.
"Questo scontro, però, rischia di allungare troppo i termini
del mio piano" pensa la misteriosa donna "Strange deve trovare Grace River al
più presto e di certo avrà altro a cui pensare in questi giorni. Vorrà dire che
glielo dirò io. Strange è fondamentale per la buona riuscita dei miei obiettivi:
perchè l' Inferno rinasca avrò bisogno anche di lui!".
FINE